Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

dello stemma o albero genealogico dei manoscritti e degli esemplari rimasti, una volta eliminate le copie evidenti; e ne spiega i simboli: le sigle o iniziali maiuscole che indicano gli individui presenti, le lettere minuscole o greche che rappresentano le famiglie, i segmenti verticali o obliqui che rappresentano i rapporti di discendenza; e farà intendere in qualche modo che ogni famiglia è contrassegnata da una lettera che occupa il posto del padre perduto. Mostriamo anche noi uno stemma, di misura esigua e di forma elementare. Si può dire una cellula di stemma, ma neanche lì tutto è pacifico; per questo la mostriamo: in alcuni passaggi problematici della ricerca certi particolari potrebbero cambiare di segno e di valore. Non ci occorre altro, non servono modelli più complicati: B \ /f'\ D E Se è il caso, il manuale avverte che le lunghezze dei vettori che indicano i rapporti geriealogici sono misurate su una scala di distanze temporali, così che le parti più basse dello stemma sono le più lontane nel tempo dall'archetipo. Ma ciò non significa che siano le più distanti nella redazione: nel nostro stemma, per esempio, l'individuo B, nato per ultimo, nella redazione è più vicino degli altri all'archetipo; per quel che sappiamo, possiamo dire che gli è congiunto. Il manuale ha cambiato struttura e contenuto, sotto la pressione delle vicende dell'ecdotica. Fortuna di un nome: ha tenuto dietro ai mutamenti intervenuti nella ter83

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