Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

Le lettere rianimate La voce è l'espressione originaria e naturale dei contenuti verbali. Roman Jakobson insiste giustamente sul carattere secondario dell'espressione scritta (1956; 1963, 112), contro la teoria glossematica che vede nella scrittura come nella parola due forme di realizzazione equivalenti e simultanee del linguaggio (Hjelmslev 1953; 50, Uldall, 1954, 16). L'aspetto vocale ha un ruolo particolarmente importante nella poesia, dove la sostanza sonora è contemporaneamente espressione e contenuto. «La poesia si rivolge all'orecchio, e non agli occhi» scrive Goethe (Dichtung und Wahreit 111,12). Tuttavia i sistemi grafici, che da centinaia di anni assicurano la trasmissione dei testi poetici e dei testi in prosa, astraggono sistematicamente dagli scarti articolatori espressivi, dai cambiamenti dell'eloquio, dalle inflessioni melodiche, dagli spostamenti dell'accento, e pertanto da tutto ciò che distingue la viva voce dalla lettera morta. Il testo poetico ha dovuto ristabilire per via indiretta la dimensione fonetica mancante. La transcodificazione dell'eloquio del discorso è semplice: n sillabe brevi eloquio - n sillabe lunghe 55

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