Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

NOTE 1 Il riferimento è ai numerosi manoscritti filosofici (sui Nouveaux Essais leibniziani, tema dell'inattuata tesi di laurea, come su Spinoza e Kant) enumerati da G.C. Roscioni nell'appendice bibliografica a Gadda C.E., Meditazione milanese, Torino 1974, pp. 421422. A questa edizione si riferiranno, d'ora innanzi, le citazioni col solo numero di pagina tra parentesi. Le altre opere di Gadda citate vengono invece cifrate con le seguenti sigle: A = L'Adalgisa. Disegni milanesi, Einaudi, Torino 1963; CD = La cognizione del dolore, Einaudi, Torino 19702 ; CE = Racconto italiano di ignoto del Novecento (Cahier d'études), Einaudi, Torino 1983; CU = Il castello di Udine, Einaudi, Torino 1955; EP =Eros e Priapo (Da furore a cenere), Garzanti, Milano 1967; MI = Le meraviglie d'Italia. Gli anni, Einaudi, Torino 1964; VM = I viaggi la morte, Garzanti, Milano 1958. 2 «Euristik», in Historisches Worterbuch der Philosophie, Schwabe & Co., Basel/Stuttgart 1974, Bd. III, pp. 1115-1116. Ed invece, come prosegue ed attesta la voce in questione, la famiglia linguistica dei derivati moderni dal greco heurìskein vanta una storia mossa, accidentata, tutta da scrivere. 3 Avallato tra l'altro da una nota testimonianza esplicita, l'influsso dello psicologo Casimiro Doniselli sul telaio teoretico di Gadda andrebbe accuratamente vagliato. «Vi sono problemi della filosofia - così si conclude un'opera di Doniselli - cui non sono estranei i problemi attinenti ai particolari di una minuta architettura anatomica, alla forma di un organo, ai fondamenti biologici delle leggi di un accordo, di un intervallo musicale, di una vibrazione vocale, di un moto dello sguardo» (Doniselli C., Udito e sensi generali, Cisalpina, Milano 1927, p. 415). 4 Valéry P., Cahiers, éd. en fac-similé, C.N.R.S., Paris 1960, vol. XXI, p. 189. 5 Polya G., Come risolvere i problemi di matematica. Logica ed euristica del metodo matematico, tr. di M. Spoglianti, Feltrinelli, Milano 1967, pp. 119-120. 6 Cfr. il mio Tra euristica ed ermeneutica: sullo statuto dell'invenzione, «Dimensioni» 35, 1985, pp. 71-81. 7 «Il testo di Gadda non si può avvicinare se non attraverso una problematica dell'impossibilità e dell'incompiutezza. Nato come un progetto 'enciclopedico' (e, se si vuole, arcaico) di 'rappresentazione totale', è fatto di riprese, di riutilizzazioni, di riscritture, e dovunque incontra il limite dell'abbandono, del fallimento - impossibilità di tutto dire, di 'specificare la totalità', di 'sbrogliare la matassa'. Può quindi decifrarsi, in questo senso, come una meditazione trasportata (trasportata alla scrittura) della riflessione leibniziana, e insieme, nella sua articolazione combinatoria, come una esasperazione del sistema leibniziano e come il suo rovescio scritto» (Risset J., Carlo Emilio Gadda o la filosofia 139

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