Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

agevole, perciò, che isolare, fra le saldature interne delle figurazioni mariniane, la presenza di una contiguità mentale specchio-acqua, una volta sottratto il sema «movimentofluidità», passibile di una relazione diretta (con metafora acqua : specchio), come nel madrigale appena richiamato e in Adone V, 24. Si noti infine (v. 8) la comparsa della figura del parallelismo («amo ed adoro», «ama ed adora»), che affianca e disgiunge, in armonia con quanto si asseriva, l'operazione doppia e sinonimica del trasporto amoroso: il contributo figurale del codice retorico consolida l'or­ ·ganizzazione dei valori tematici. Dal Tasso al Marino, dunque, lo specchio ha percorso un itinerario poetico al termine del quale la sua funzione è sostanzialmente mutata: se è macchina di intensificazione passionale, lo è in quanto strumento di contiguità, non di unione. Per quanto concerne la seconda frazione dello stato amoroso espresso dal Marino (amata come amante di sé), il poeta ha sfruttato le risorse marginali del testo tassiano; quest'ultimo, infatti, aveva postillato il son. «Chiaro cristallo», vv. 9-11 (sottolineatura nostra): «s'invaghisce di se stessa, ma crede a lo specchio quello che non avea creduto a le parole de l'amante»8; la situazione tematica, virtuale perciò nel Tasso, acquista la propria centralità nel Marino. Se consiste la doppia relazione metaforica (specchio-acqua/acqua-specchio), tuttavia, si deve anche ritenere che la sua ovvietà dovette sconsigliare al Marino di servirsene con frequenza, e suggerire di immagazzinarla ad altri scopi, ad esempio quale luogo di irradiazione di nuovi prodotti metaforici; il prolungamento dei giochi associativi può dunque arricchirsi di due nuove stazioni che si allineano alla reciprocità specchio-acqua: pettine-nave. Tale metafora (pettine : navicella d'avorio), di primogenitura mariniana, verrà tardivamente imitata e sviluppata, com'è noto, dal. Fontanella9, in cui il naufragio nel mare dei capelli avviene, nelle attese, per rottura (affondamento) del pettine-navicella, mentre il motivo è sviluppato, anche lessicalmente, sulla scia mariniana. 192

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