Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

Come l'aquila nella cui forma imperiale essa si identifica, il momento di compiutezza perfetta - l'estasi appunto - si offre alla lettura intertestuale come alterità repressa e negata inclusa nelle lettere euforiche che celebrano la scoperta estatica dell'artista, «sluggish matter of the earth», materia inerte della terra, dalla quale l'artista, profilo decostruito dell'adolescente avvolto in un sudario, riforgerà nella sua bottega un nuovo essere alato, impalpabile, indistruttibile: His heart trembled, his breath carne faster and a wild spirit passed over his limbs as though he were soaring sunward. His heart trembled in an ecstasy of fear and his soul was in flight. His soul was soaring in an air beyond the world and the body he knew was purified in a breath and delivered and made radiant and commingled with the elements of the spirit. An ecstasy of flight made radiant his eyes and wild his breath and tremulous and wild and radiant his windswept limbs (p. 301). L'estasi joyciana, «ecstasy of fear» e «ecstasy of flight» inscrive l'«extase» di Novembre circonscrivendola, insieme agli altri significanti che danno lettera alla trasfigurazione simbolica del soggetto, alla mera testualità. L'alterità testuale emerge da una concrezione circolare di significanti che si riverberano rigenerandosi, una scrittura che ad ogni enunciato sperimenta le proprie possibilità trasformative giocando sulla ripresa delle unità degli enunciati precedenti sicché il compimento provvisorio dell'immagine risulta composto, in quasi tutte le sue unità, dai significanti disseminati negli enunciati che lo precedono15 • Dalla forma indefinita all'estasi per il suo raggiungimento l'arbitrario e parzialissimo percorso qui accennato intertestualmente ritaglia una sequenza, la cui astratta organicità; pertinente solo alla sguardo soggettivo della lettura, riscrive, nell'impossibilità di definirli, i luoghi dell'i.ni184

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==