Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

me somma di tutte le. virtualità (da Flaubert a Mallarmé), uccide, invadendola e riassorbendola, la scrittura, riducendola a silenzio (blanc). Bruciare la casa (il foglio) equivale ad uccidere la scrittura, ma uccidere la scrittura equivale ad espellere l'io. Le Horla come ciò che è sempre al di là, oltre il limite, eternamente unheimliche, è ciò che consente di fatto, e con la sua minaccia, ma anche con la sua non riassorbibilità il permanere della scrittura come metadiscorso che si alimenta della propria morte, la scrittura come «perturbante». Sarà l'Avvoltoio di Kafka, sull'esempio dell'avvoltoio rosso di Hoffmann, a rip,oporre drammaticamente questa conflittualità all'insegna di un vampirismo ·autodistruttivo: «C'era un avvoltoio che mi sferrava grandi beccate ai piedi. Aveva già lacerato gli stivali e le calze e ormai beccava la carne viva dei piedi. Continuava a dar beccate e poi mi volteggiava intorno diverse volte, irrequieto, per riprendere quindi la sua attività». Un passante sembra pronto ad intervenire, ma «Allora mi accorsi che aveva capito tutto; si sollevò, si piegò all'indietro per prendere lo slancio sufficiente, e come un giavellotto affondò il su, becco nella mia bocca, fin nel più profondo di me. Cadendo all'indietro sentii (con un gran senso di liberazione) l'avvoltoio affogare senza scampo nel mio sangue che colmava ogni abisso e inondava ogni riva». Non diversa è la testimonianza della Colonia Penale, che si potrebbe riassumere nell'affermazione di Deleuze-Guattari: «Si je ne suis pas l'écrivain à la machine, que je sois au moins le papier sur lequel la machine frappe», che ci riporta _all'esperienza di Le Horla, ma vale la pena di concludere con un'altra e ancor più esplicita dichiarazione dei due autori riguardo al funzionamento della lettera, ed in Kafka in particolare: «C'è un vampirismo delle lettere, un vampirismo propriamente epistolare. Dracula, il vegetariano, il digiunatore che succhia il sangue degli umani carnivori, ha il suo castello poco lontano. C'è del Dracula in Kafka, un Dracula per 141

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==