Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

banque, Skira-Flammarion 1983, pp. 81-86. 20 Genette G., Figures III, Seuil 1972, p. 262. 21 Benveniste E., Problèmes de linguistique générale, I, Gallimard 1966, pp. 235-236. " Su questo punto, dense di importanti conseguenze ci paiono le parole di Freud: « Affini alle creazioni proiettive dei primitivi sono le personificazioni mediante le quali il poeta esterna da sé, come individui separati, gli opposti moti pulsionali che infuriano in lui»: Totem e Tabù, in Opere, Boringhieri 1975, p. 72 n. (È a partire da questa visione dinamica - scissione, proiezione, gruppalità interna, transfert degli effetti - che ci sembra possa edificarsi una valida comprensione psicoanalitica del testo letterario. È il tema di nostre ricerche in corso...). " Jouve P. J., Tombeau de Baudelaire, Seuil 1958, p. 24. Al proposito, non possiamo concordare con la lettura del pur interessante Mauron Ch., Le Dernier Baudelaire, Corti 1966, pp. 116-117, che afferma: « Ne sachant qui frapper, d'autrui ou de soi, il [Baudelaire, le poète] trouve un compromis et frappe l'autre soi, le créateur, histrion prétentieux». Si tratta piuttosto di istanze plurime, indecidibili, che « infuriano» e non fissano una volta per tutte il rapporto del Soggetto col fare artistico. Più « soluzioni» sono via via possibili._.. '' Salon de 1859, in Baudelaire Ch., Oeuvres complètes, Bibliothèque de la Pléiade, Gallimard 1961, pp. 1094-95. Tutte le citazioni baudelairiane si riferiscono a questa edizione. Per Le Spleen de Paris (o Petits Poèmes en prose) abbiamo tenuto presenti le edizioni commentate seguenti: a cura di R. Kopp, Corti 1969; a cura di M. Milner, cit.; a cura di H. Lemaitre (con un ottimo rinvio continuo a tutta l'opera baudelairiana), Garnier 1962. " Plans et Projets, p. 517. " Du Vin et du Hachisch, p. 342. 21 Le Poeme du Hachisch, p. 366 " Jules Janin, p. 603. Interessante sarebbe confrontare questa zona tematica con quanto afferma D. Carniello in Aspetti modali e momenti costitutivi del mondo maniacale, in Alterità e Alienità, Feltrinelli 1977, p. 264 e p. 273: « Il chi è nel mondo della mania' salta' di qua e di là o, anche, ' turbina' attorno a se stesso; -è nel modo del saltante, scivolante, trascorrente, volante ('vola ', per esempio, sulle ali del pensiero, della fantasia, ecc.); - ha (o meglio, si trova deietto in) un mondo oscillante, instabile, volatile (...). Come la presenza del maniaco si costituisce espandendosi nell'ampiezza di uno sconfinato spazio, così essa si temporalizza in un tempo veloce, rapidissimo, persino precipitante». " Le Peintre de la vie moderne, p. 1159. ' 0 Id., p. 1162. " Sulla percezione·« enfantine», sull'equivalenza gioco-infanziapoesia, cfr. A. Pizzorusso, Baudelaire e la « Morale du joujou », « Paragone», giugno 1970, n. 244, pp. 6-20. " Théophile Gautier, p. 690 e Théodore de Banville, p. 737. 88

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