Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

Lo spazio e la psiche (sulla base dell'opera di Hermann) I. Introduzione C'era una volta un maligno spirito folletto, che intagliò uno specchio che impiccioliva ogni cosa bella e buona mentre ingrandiva e ingrossava le cose cattive. Era sua intenzione di volarsene in cielo con il suo specchio ma successe che gli scivolò di mano, cadde al suolo, e si frantumò tra la gente in milioni di pezzi. Quando un pezzettino del suo specchio, e fosse pur piccolo come un granello di polvere, si ficcava negli occhi di qualcuno, ecco che tutto gli appariva deformato... Così comincia la novella di Andersen, La regina del ghiaccio. In un esperimento di Boszormenyi, compiuto con un farmaco, un'ora e mezzo dopo l'iniezione il soggetto riferì di vedere la stanza come ampia e spaziosa, ci potevano entrar dentro un sacco di cose e le pareti apparivano lontanissime. Le nostre percezioni influiscono sulle nostre emozioni. Hermann ha studiato l'interazione tra la percezione visiva dello spazio e la vita emotiva, in numerosi scritti (5, 6, 8, 9). Per comprendere la concezione di Hermann sulla 54

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