Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

diana » in questi anni ha lavorato sulle forme di pensiero, rintracciando anche nel luogo della fobia il calco dell'apparato psichico. La riuscita del compromesso è in qualche modo alla base della sanità psichica, la stessa ritrovata da Warburg quando scopre la possibilità della compatibilità, per esempio la compatibilità nella Firenze del rinascimento, tra il ritorno degli dei pagani e l'influsso della cultura borghese dei Paesi Bassi, tra Sud e Nord, la ninfa e i grevi panni borgognoni. La compatibilità in ogni caso mantiene e riconosce la separazione, che finisce però di essere mortale. Né la fine dell'analisi né la teoria né l'interpretazione debbono essere, tanto per mutuare un termine di Melanie Klein, divoranti. Ricordo il sogno di un'analizzante che ha terminato la sua analisi che propone una curiosa risoluzione di queste questioni. L'analizzante racconta un sogno: un'amica con cui parlavo in sogno, stufa del mio parlare di cose vane mi pone una sfida. C'era un gioco che si svolgeva in strada. C'era della terra e si trattava di contribuire a turno con una palata a fare una strada. Vinceva chi dava la palata finale. A questa sfida io rispondevo in sogno una frase: « Non sottovalutare i pensieri oziosi di una persona intelligente». Il trucco del gioco era che ogni palata fosse conclusiva. Ma l'altra mi pone una difficoltà. Mi mette davanti uno stronzo. Ma io pesto anche quello ben bene con la pala. Il sogno finisce qui. Il sogno ripropone il luogo della fobia conie luogo di una sfida, di una partita da giocare. C'è anche il partner del fobico. C'è un problema di logica: come far sì che la propria palata sia conclusiva. E c'è la protesi che riappare, la funzione 51

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