Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

posto di quello che potrebbe apparirci come « psicotico». Per concludere, vorrei dire che se non è la psicosi da riavvicinare alla nevrosi, ma piuttosto si tratta forse di scoprire il fondamento psicotico della nevrosi, e quindi non si tratta di avvicinarsi alla psicosi dal punto di vista della nevrosi ma il contrario, è interessante osservare la funzione della stessa teoria psicanalitica riguardo la psicosi. Ilo conosciuto un ragazzo che viveva passando la frontiera tra l'Italia e la Svizzera. E spingendosi a nord fino alla Germania e a sud fino in Calabria dove viveva la sua famiglia. « Famiglia di pazzi» diceva, e mi diceva che lui lo sapeva perché leggeva sempre di psicoanalisi e anche in Germania ci andava per parlare a suo dire con studiosi di psicoanalisi, e poi mi raccontava del padre alcolizzato e delle follie della sorella. Ma diceva anche: « La psicoanalisi è la mia salvezza». Sosta in questo tragitto era Milano. Qui aveva trovato un punto di riferimento nel mio studio dove, la prima volta, mi aveva -sottoposto a una prova. Mi aveva raccontato di una specie di trama internazionale, ma geniale, creativa, e mi chiedeva se volevo iscrivermi. Io rimasi in silenzio. E dopo qualche minuto lui mi disse: « Sapevo che non ci sarebbe cascata. Per questo sono venuto da lei». In che cosa non ero cascata? Nel non dare una risposta che sottintendesse che non era vero, perché era vero, lui era psicotico e quello era il suo delirio. Nel non dare una risposta che sottintendesse che era vero, cioè che quello era il suo delirio, perché lui lo sapeva benissimo e in quel momento stava mettendomi alla prova. Nel non dirgli che lui sapeva, perché in realtà non sapeva ed era per questo che era lì. Nel non dirgli che lui non sapeva, perché in quel momento stava appunto facendo qualcosa riguardo al sapere. Ma in quel minuto di silenzio, la psicoanalisi stessa di cui lui si interessava 17

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