Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

carattere analogo. Vorrei perciò soffermarmi in particolare - e sia pur brevemente, come si addice al carattere di queste comunicazioni - su due di essi: Fantasie di Gulliver (1926) e Anatole France come analista, rispettivamente ristampati nel III volume dei Bausteine (Fondamenti) della psicoanalisi, e in Elogio della psicoanalisi. Fantasie di Gulliver riproduce il testo di una conferenza tenuta il 6 novembre 1926 alla New York Society for Clinica! Psychiatry. Ferenczi vi appare preoccupato della difesa delle posizioni di Freud, sia sul piano, in senso lato, tecnico (necessità, per divenire analisti, di essersi sottoposti all'analisi; possibilità per i non medici di divenire analisti) sia, e più specificamente, su quello teorico. Su questo secondo piano la polemica è rivolta in modo diretto contro Otto Rank, che aveva fatto in quel periodo, lunghi soggiorni negli Stati Uniti, e vi aveva incontrato una notevole udienza. Né è da escludere che Ferenczi fosse a sua volta particolarmente toccato dal fatto che qualcuno dei suoi più eminenti colleghi psicoanalisti - e in certo modo lo stesso Freud - gli rimproverassero - a questo punto - la sua collaborazione con Rank nel libro Gli sviluppi della psicoanalisi (1923). Nei capitoli 8 e 10 del suo Inibizione, sintomo e angoscia, pubblicato nel febbraio 1926, Freud aveva preso in esame criticamente Il trauma della nascita di Rank. Che Ferenczi, nella sua conferenza su « Gulliver» avesse ben presente il testo di Freud è dimostrato - tra l'altro - dal preciso riscontro tra le osservazioni che Freud muove a Rank a proposito dell' « angoscia in presenza di piccoli animali che scompaiono in buchi o ne vengono fuori», e le parole che leggiamo, allo stesso proposito, nel « Gulliver». Ma Ferenczi va anche oltre quanto Freud, probabilmente, aveva preferito in quell'occasione sottacere. 169

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