Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

La divergenza nell'ortodossia: Sandor Ferenczi e la sua scuola Se mi chiedo perché ho aderito immediatamente e di slancio alla proposta degli amici della « Pratica freudiana», devo rispondere di voler prima di tutto continuare a pagare un debito che la nostra cultura ha con la scuola ungherese di psicoanalisi: un debito che, per parte mia, cominciai ad onorare, negli anni fra il 1972 e il 1975, con la pubblicazione dei Fondamenti di Psicoanalisi di Ferenczi, già tradotti in inglese ma non ancora in francese, e con la presentazione di alcune opere molto importanti di Roheim e di Balint. Era quindi naturale ed inevitabile l'incontro con chi sulle pagine del « Piccolo Hans» aveva rivolto l'invito a « scoprire la scuola di Budapest: la psicoanalisi in Ungheria, oggi». Il debito particolare con Ferenczi, poi, si rinnova per me, e penso per noi tutti, ad ogni nuovo appuntamento. L'opera di Ferenczi ha infatti in comune con i grandi libri, come la Commedia o il Vangelo, la possibilità di fornire ad ogni rilettura cose nuove, nuove sollecitazioni e la sorpresa di scoprire che quello che · noi ed altri credevamo di aver intuito ed affermato per primi era proprio lì che lo avevamo trovato, espresso sempre con chiarezza e semplicità. Per merito di Ferenczi la scuola ungherese si caratterizza, nella storia del pensiero psicoanalitico, sullo 121

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