Il piccolo Hans - anno VIII - n. 32 - ottobre-dicembre 1981

Sulla psicologia del pudore di Geor g Simmel I fenomeni che il nostro linguaggio quotidiano colloca nell'ambito del sentimento del pudore sono così molte­ plici, e così - estranei l'uno all'altro, che si potrebbe rav­ visare la loro appartenenza ad un'area comune solo nel­ l'uguaglianza della designazione linguistica. Ma se è vero che noi diamo il nome di pudore ai sentimenti dai quali siamo sommersi in occasione di fatti così disparati - quando c'è una leggera anomalia nel nostro abbiglia­ mento e quando confessiamo un gravissimo peccato etico, quando ci vengono tributati elogi ed onori e quan­ do una persona completamente estranea commette una mancanza di tatto alla nostra presenza -, c'è tuttavia un istinto che ci dice che queste molteplici spinte alle configurazioni psichiche del pudore raggiungono un pun­ to comune, a partire dal quale un sentimento unitario cancella la diversità delle origini. Per essere in grado di accogliere movimenti psichici da tanti lati questa sta­ zione centrale dev'essere, evidentemente, di natura molto generale, una forma assai ampia del nostro comporta­ mento. - Darwin vede la fonte del sentimento del pudore - ma solo in quanto esso susciti rossore - nell'attenzione a se stessi provocata dall'attenzione di terze persone alla manifestazione corporea del soggetto. Il più recente ten- 40

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