Il piccolo Hans - VII - n. 28 - ottobre-dicembre 1980

All'inizio della terapia l'età della maggior parte , dei bambini era inferiore ai sei anni. L'anamnesi venne stabilita sulla base delle indicazio­ ni fomite dalla madre, qualche volta tramite anche al­ tri membri della famiglia. Ho considerato sia i fatti che hanno preceduto lo sviluppo della balbuzie che il rappor­ to di eventuali fattori eziologici. Per ogni caso ho posto ai genitori la - seguente domanda: « Qual'è secondo voi la causa della balbuzie? » La risposta era interessante sia dal punto di _ vista diretto che indiretto. Mi sono infor­ mata in modo dettagliato dei problemi di alimentazione e di defecazione. Ho studiato la dinamica del rapporto madre-bambino nel corso della fase di sviluppo data. Ho fornito ripetutamente consigli ai genitori. Col bambino ho perseguito sia una terapia del gioco, di carattere psicoanaliticÒ, sia un'analisi. Le mie osservazioni e le mie idee sul fenomeno della balbuzie si basano su questo lavoro terapeutico. 1. Qualche elemento sulla etiologia della balbuzie La letteratura è lungi dall'essere unanime quanto al­ l'etiologia della balbuzie. Un gran numero di teorie, in parte tra loro contradditorie, sono sorte, tanto che è difficile farle entrare nei limiti di una qualche corrente omogenea. Tra le ipotesi che sostengono l'origine somatica del­ la balbuzie conviene citare le « teorie della - dominanza cerebrale » di Orton (1937) che sostiene il ruolo del de­ strismo-sinistrismo manuale. .L.,Szondi (1923) ha constatato una relazione ereditaria tra i fenomeni della balbuzie, dell'epilessia e dell'emicra­ nia; ha inoltre rilevato, presso il 20% dei malati, delle sindromi che permettono di concludere per una lesione cerebrale organica. 104

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