Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

messo subito che qualcosa è accaduto, per sbrigare l'esor­ dio, con la facilità di un registro della cronaca e dell'epi­ sodico, con un parlare spiccio e convenzionale, che, per dare notizia, lascia intendere ma non dice, o dice le cose e i fatti di sbieco, che può essere un modo di dire, buono come un altro. « La dinamica del rapimento è stata tale, da lasciare a lungo incerti i familiari e gli inquirenti sulla possibilità che il Signor X fosse rimasto vittima di un agguato»: si vuol dire che familiari e inquirenti forse avevano brutti presentimenti e ragionevo­ li sospetti, dati i tempi, ma ci hanno messo un po' a stabilire quello che era capitato al Signor X; però, nono­ stante il frasario e i nessi, non si pretende che la dinami­ ca , di un rapimento si traduoa (e •si distingua) nel compi­ to di togliere ogni dubbio ai familiari in ansia e agli inquirenti doverosamente sospettosi. Sullo stesso regi­ stro, di un ragionamento che prendeva avvio o, se si vuole, cominciava a formarsi in quello che stava accaden­ do, io ho detto che è partito dall'accaduto. La metafora morta della partenza da akuni fatti è ,I' episodio di un ragionamento- al suo principio e tutto da fare. Se in questo scritto non consegnerò la finzione rituale di una ricerca già eseguita, io non posso sapere come saranno nel mio racconto i fatti che accadevano· in quel princi­ pio di un ragionamento che devo svolgere e in qualche modo risolvere. O tutto questo esordio su un esordio non è che l'astuzia di un rituale di secondo grado? Ma non so come mi esprimerò: forse dico semplicemente come stanno le cose e posso non mentire una strategia peculiare della scrittura, se ammetto di ignorare come sarà quello che mi è · accaduto e che orà comincio a raccontare. Avevo elaborato ai seminari della Pratica Freudiana, in tre sere, una mia psicopatologia della comunicazione quotidiana, secondo il presupposto che, come la psicopa­ tologia della vita quotidiana raggirunge ogni aspetto e momento della vita, così una patologia della comunicazio­ ne dovesse investire tutta la materia e la vita del linguag­ gio, imponendo una revisione di molte serie di modelli 45

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