Il piccolo Hans - anno III - n. 9 - gennaio-marzo 1976

Dove va << Tel Quel>> Da qualche tempo piace a Philippe Sollers parlare dell'Italia e parlarne come di un'entità geografica, un vuoto in cui non si aggirano che fantasmi del passato. Insiste sul fascismo e sul cattoHcesimo, appoggiandosi a una specie di psicologia reichiana integrata da polve­ rosi riferimenti alla psicologia dei popoli, posizioni abba­ stanza curiose per qualcuno che vorrebbe essere dalla parte della psicoanalisi. Così per esempio sulle pagine dell'ultimo « Tel Quel », la rivista francese di cui è il principale animatore, Sollers si è detto deluso della scarsa eco della diagnosi da lui pronunciata a Milano su Pasolini come « il meno omosessuale degli italiani » (che, tutti omosessuali 11efoulés, sono ovviamente di destra). Ma si potrebbe parlare alla stessa stregua di Bernadette Soubirous, la pastorella di Lourdes, come della meno visionaria dei francesi o dello stesso Sollers come del meno gollista. Mi piace ricordare qui la diversa attenzione di uno scrittore tedesco, Ernst Augustin, che nel 1969, l'anno delle grandi lotte operaie contro l'orga­ nizzazione capitalistica del lavoro, mi diceva che proprio dall'Italia ' poteva venire per l'Europa, stretta tra lo stra­ potere politico e militare del marco e le pretese egemo­ niche di una intelligenza francese affetta insieme da particolarismo locale e da un astratto internazionalismo da multinazionale del sapere, dall'Italia dicevo, poteva venire « qualcosa di nuovo ». 145

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