Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

Dell'autore da tanto in questione Nell'intreccio tra scrittura e mQrte dormono le peri­ pezie del personaggio « romanzesco » e le vicende del- 1'autore, Dall'eroe epi:co, che 'muore per vivere nel canto o che sfida fa morte perché il racconto sopravviva, al cavarliere medievale, che con la sua morte conferma la sacraliità e permanenza del sistema della cavalleria, alla stessa morte del personaggio nel romanzo moderno, che lascia apparire la « pr o sa del mondo » e le leggi dello scambio che la regolano, 1e figure del romanzesco sono giuo c ate, tutte, nel movimento della morte, da esso costituite e combinate e divise. Qui tuttavia vogliamo riflettere non attorno alla morte del personaggio, ma attorno alla morte deH' autore. Sapendo che si ripropone, alla fine, un'altra domanda: chi scrive il verbale di morte ddl'autore? E come può sottrarsi, proprio lui, al potere istituito da questo patto tra scrittura e ,morte; come può, scrivendo, tenere à bada la forza del simbolo che, in quanto significante, dice l'flSSenza? Certo, ci si può rifugiare ,dietro lo schermo della fin­ zione, narrativa e teorica, o nel giuoco che distingue :tra pevmanenza empirica del soggetto e morte dell'autore in quqp.to ideologia, funzione, ruolo. Ma questo schermo 263

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