Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

PENSI~RO E VOLON1A' d1 ragionare, potremmo· anche sostenere, che tutto ciò sta sulla più diritta logica delle cose. Ma ·lascia~o .andare.... ' Dicevamo dunque .che, a nostra mortificazio, ne, le cirèostanze ci hanno richiamato· a quella pro~essa di coltura generale che facevamo pin di· due anni fa. cc Non tutto il male viene per nupcere, adunque ! » - ci sussurrerebbe all'o– recchio in aria canzonatoria qualche maligno, non precisamente amioo nostro. Ma· noi noJ q.egneremo ,di risposta e... andiamo avanti. - I lettori, che si sono accorti come la nostFa rivista viene qualche volta sequestrata, avran– no notato che per ragioni tecniche, postali, ecc. '.siamo costrètti a dare alla seconda edizio- .ne del nostro fascicolo il numero d'ordine suc– cessivo,· sicchè, per esempio, mentre fino ad · oggi sol}o usciti s·olo cinqu-e numeri della rivi– sta del 1926, il presente porta nientemeno che il numero 9 ! Di qui la necessità per noi, per non turlupinare troppo i lettori,. di fare in modo che; se la prima edizione di un numero non esce incolume,· possa: almeno uscire indi– sturbata la seconda e non si ·sia. costretti, come. la volta passata a farne una terza .., Come· cavarsela? E' a questo punto che dob biamo fare una seconda confessione : che a noi manca, del tutto il dono dell'abilità, del tatto. del saper· fare. E ci avviene che, sequestrato un numero, per rifare i"a successiva edizione seri vi amo e .diamo alle stampe altra roba che ... -pecca più della precedente. cc P,ezo el tacon del buso ! », '.dicono i veneziani; e allora biso– gna fare una terza edizione, - e buon per noi, .ancora, se tutto _ finisce lì. Ecco com'è che ci siamo ricordati che fac– ciamo anche -una « rivista di coltura gene- · rale » ! · Per evitarè ·di riempire, con la fretta iri.1r vitabile che c'è ·dopo un ~equestro, il nostro faseicolo o con degli articoli che ci" procurano un secondo o un ter!Zo. sequestro,. oppure con: roba sciatta. o con avvisi librari, '.ecc. abbiamo pensato di adottare una nuova rub_rica, come una specie di appendice storica o scientifica o letteraria .nella quale trovi posto sempre qual- ' che scritto serio e di valore che, contribuendo a diffondere la coltura, sfugga nonostante ai pericoli dell'ora che -volge, per essere ripro- . duzione o traduzione di cose• lontane dalla ,po– litièa, o per lo meno lontape da certi argo– menti e da certe attualità per loro natura sempre un po'.... infiammabili. Pubblicheremo questi _scritti' preferibilinen,. te nelle seconde edizioni; oppur.e, · çlopo averne pubblicata una parte nelle prime, aggiunge- f , I r refP·o nelle seconde tanto del seguito quanto ocçorrerà so,Eìtit.uire. gU scritti ~he si sara'n dovuti togliere a causa del sequestro. ' , , ~ Ma la pazienza che non manca~ a noi, biso- gna l'abbia'no. anche i. no~tri lettori. In una r'.ivì~ta qu:Ì.ndicinale, pubbÌicàre ·qegli ·· scritti · in continuazione può semb-rare stucchevole. Ma se s'avrà la· costanza ·ai tener 1 d~ part~· i fascicoli per legge~li poi' tutti insie1ne, osia– mo credere che anche tali scritti saranno tro– vati _ interessanti ed util:Ì.. Inoltre, per gli scritti che andranno sotto I . quesj;a rubrica, . i lett<;>ri dovranno· compren- :dere éhe non potremo fare la scelta. in modo che siano i;empre in tutto e per tutto in_ ar– .rrìonia col nostro ·programma politico e so– ciale. Spesso riprodurremo lavori di gente molto 1ontana- da fl:Oi, di avversari; e allora bisognerà non badare a qualche stonatura o st<1>rtura, quando la ·cosa non sia· così grave· da· richiedere una nota redazionale. *** Il primo scritto, di .cui cominciamo la puo- blicazione in questo nùmero è un magnifico studio del celebre patriotta italiano Giusep- Pe Ferrari su J. I?. Proudhon. , · Questo scritto fu pubblicato per la p,rima ed, unica volta nella Nuova Antologia che al– lora usciva a Firenze, nel fascicolo di aprile del 1875, _un anno prima che il ·Ferrari· mo– risse. Bisogna avvertir~ che quan.do Giu.seppe Ferrari · scriveva questo suo lavoro non era più· il· Ferrari, caro al nostro spirito, del 1848; non. era più -il rivoluzionario, il repub– blicano federalista, l'intransigente di prima del 1860. Egli,· che aveva tanto criticato Maz– zini ri~proverandogli talvolta un soverchio spirito di opportunismo, ormai era ap.dato tanto in là per questa via da superare ·anche quel -limite· oltre il quale Mazzini non volle mai passare. Noi che per pensiero ci sentiamo ~ · molto più. vicini - s'irÙendan queste parole col proverbiale. gr,arù:llo di sale -~ al Ferrari, ' per senso di aignità e ·per nobiltà della ·con– do'tta vediamo Mazzini_-àssai più in· alto, e co- me esempio morale · p refe'riamo questi a qdegli. . , . Ma ormai, a cinquant' anni' di' distanza, qu~ste di'stinzioni sono superate. Anche i' eantì, civili di Oal'.ducci noi li legg-i_amo oggi, e ci · e~altar..to senza che .il ricordo delle sùe pali- . nodie politiche ci turbi più .. Con pari sereni– tà leggiamo gli scritti .del Fe.rrari· senza pen– sa:re alla differenza che v'è tra il Ferrari del '4R e quello .del . '75. I

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