Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

- PENSIERO E VOLONTA' 21.l La vita è, per sua· natura, so<'iale; tende ir– .1·esistibilm~nte •all'armonia, all'equilibrio, va– le a dire al :Bene. Se, dice il Gille, il regi rrie ·sociale · attuale è .ancol'a lontano dal raggiungere questa eurit– mìa cio avviene anche - perchè l'abe.rrazione .met~fisica, _impedisce la -reaJizzazione del vo– lere ·oscuro dell'Umanità. Il rapporto· sociale -è fondato più sul diritto e la giustizia che sul– la forza materiale e dispotica. Il, wnsensits è la b~se naturale di ogni società. Tale è il punto di partenza d1 una nuova fi– losofia, puramente scientifica purgata di ogni metafisica : un ener_qetismo logico che non la- scia p.iù posto alla Forza assoluta -ed all'Auto– .Tità. Essa proclama l'autonoTI_1ia naturale dei focolari di energia: l'individuo d.iventa sem~ pre più libero, sempre più, autonomo,.· pur co– ~tringend_osi da se stesso, di sua proprio vo– lontà alla_ disciplina logica assegnatagli ·dalla 1·agione. * * * Nella seconda parte del suo libro l'autore prende in esame il problema dell' An-archia (che· egli si rifiuta di confondere con la gros 0 8olana e brutale anarchia ·egoist.ica · propria, in tal senso. dell' organizzazione sociale at– tuale) .. · Ha occasione così di occupa1•si anche del pr ag~atismo, e gli dice senza riguardi il fatto su'o: « Scuola che detronizza· l'intelligenza, grossolana ingiuria al buon senso; subietti- vismo· ultra.cotante che trafura la realtà obiet– tiva a profitto della realtà percepita, cioè la apparenza sensibile d'un'infima porzione del– l'infinita realtà; trion-fo dell'individualismo e del «ciascun per sè»; apologia filosofica del– l'arbitra.rio. ed infine rito:rno ad una menta– lità animale». Il pragma-tismo ci nega la fa. coltà di astrarre: in cui precisamente consiste la nostra dignità. Esso è l'antitesi del vero .Unanismo che proclama e riconosce l'imperso– nalità della Ragione e la sua validità univer– sale, condizione sfrie qua non della umanizza- zione della vita. . _Tutto il pensiero, tutta la. vita mentale ha -per fondamento l'astrazione. Il pragmatismo, che· riduce la verità allo stat~ di convenienza subiettiva e orovvisoria, è assurdo e contro na- - . . tura. Ma non è meno d,a condannarlili il Bergso– Il;ismo·, che contesta la capacità. e· il .valore su– p-eriore della· Ragione. Certo, l'intuizione com– pie una funzione consider.evole ; quello dellò ffllbtione in raJ}port'-? al'l' orga,nism.o perfetto. Pure. essa non è che una fase de°Il'intellezione. U Berg-son ne .fa una operazione autonoma e di carattere intellettuale,- ciò che è assurdo: ~gli misconos.ce così le operazioni ·della, ragio- ne ..i.incosciente. che si svolgono ·nelle 'profon– <lità della 'nostra vita _Psichica. In realtà il cervello umano; forzatamente in q,rmonia con la natura di cui fa parte, prende una conoscenza. sempre più perfetta della real– tà obiettiva. Il soggetto si adatta a poco a.poco all'oggetto. Il concreto è l'alimento della co– '1.osoenza_ e le astrazioni la nutrono, le forni– scono 1a sostanza e gli elementi costitutivi. <Josì si ·crea progressivamente, F intelligenza della quale il linguaggio articolato è l'orga– ·uo,. la ragione che: nel tempo stesso analizza_ e coor_dina. In tal modo noi arriviamo, attra– rerso la coordinazione delle ~strazioni, alla e;oscienza dell'universale; noi siamo indotti a 1u~fta disciplina intellettuale senza di cui no-9t v'è vol~?,tà efficace e non vi so°:o ris_ul- tati sicuri. · Un diritto nuovo viene alla luce. un nuovo ordine di cose si anm~ncia. Sarà l' An-archia razionale'. esattamente l'antitesi dell'anarchia mdividualista e particolarista in seno della . - quale noi vegetiamo. L'autore· fra l'altr'o riprova certi- atti che vengono detti o creduti· «anarchici» vale a I, . • dire quei gesti di violenza per _la violenza che non escono dalla norma .della vita attu-ale e n,on hanno nulla di comune con l'ana~chia razionale e se:rena di cui egli _annuncia l'av vento. .La ragione mg.ana, dalle umili origini, ma sempre più .sperimentata, proclama la dignità umana cioè il dfritto innato di ogni uomo allo s;ifuppo integraie ·.e normale della sua natura intera. ,Questo diritto comporta, s'in– tende, il rispetto scrupoloso della personalità altrui. * * * Nella terza .parte Pauf Gille esamina come si giungerà· aU'integ'l'azioiÌe umana~ Knzit~tto è necessaria l'autonomia. sbarazzata di tutte le finzioni metafisiche,•· ·di · tutte le illusioni nefaste come quella della. causalità assoluta, .l'-ilfusfone autoritaria,. l'illusione del libero arbitrio. Ogni entità metafisic~ deve sparire: lo statalismo come l'individualismo. A guesto, Punto l'autor~ fa una critica .serrata del po– tere economico e del suo strumento, il siste– mo monetàrio, l'esistenza del quale genera il mfrcantilismo fl tutte le sue derivazioni. l\la- l'autonomia, unàt volta ra,g-giunta 1m- '

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