Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

I ' . ' ' I • ... . ' 208 PENSIERO· E VOLONTA' che• fa il suo gruzzolo in casa del padrone. Il ' · impossibile: spogliano le ·soffitte ·dove dimo– furto entra nel conto profitti e perdite di qua-· rano le serve, passano falsa moneta a povere· · 1unque impresa capitalistica, ma in defini- m.a.dri di famiglia, abusano della fiducia dei · tiva cade sempre sulle spalle del lavoratore. lcro ste~si compagni. •. Gl' «illegalisti» non possono nemmeno van:. Non invento niente. L' esperienza è_ stata tarsi di concorrere al prqgresso morale: l'in- fatta. ganno non può non generare la diffidenza. M. PIERROT Essi non possono vàntare un' aureola eroica:. Per. vivere, per riuscire (temporaneamente) essi cercano naturalmente· il minimo rischio. .Non pensano a. svaligiare Rothscild, perchè è (dal «Plus loin» di Parigi, numero del 15 aprile 1926) . --------·--··--------- • • ·bravo rag a,zz.o . ·p•a. r lg' I.A O.· I I • . (Fatto vero, che ricorda - il massacro dei Comunardi parigini, nel maggio 1871, •per opera delle truppe d-ell' «Or- àine» Pochi tra quelli che Visitano Parigi pensa-· n·o di andare al. Parco delle Buttes Cka,u– mont, che pure è il pii1 pittoresco dei giar– dini pubblici della città. Esso è· situato in un ·auartiere tipi'caìnente operaio, lontano dai bulevardi. che attirano la· più gran parte dei forestieri. Grazie ai belli spazii erbosi, · alle aite rocce,' ~l ,ponte sospeso, alla galleria. om– brosa, al grazioso laghetto e<i alla cascatella, esso è il campo di gioco dei ragazzi del vici– nato; ma. durante le ore di scuola è _quasi de- · sp,rtò. .Un gjorno, dopo di av,er visitato il cimi– tero di Père la G'haise, àove·· avevo visto « il muro dei federati )), contro il quale migliaia di Parigini, uomini, donne ·e bambini, furono massacrati dall'esercito dj · Versaglia, mè ne a~detti passo passo in cima .alia collina dove 'si trova il bel parco e mi sedetti· vicino al ·lago. Sul1o stesso banco sedeva . un vecçhio; le cui guancie erano bagnate di lagrime. Gli. domandai se- er~ a~malato · ed egli mi disse che no, ma che q·uesto luogo gli ram– mentava un terribile avvenimento, un delitt0 nel qualè egli era stato mischiato nel l871. E nel corso della •Conversazione ·mi riferì quaw to segue: cc Io sono ora troppo. vecchio per lavorare nèlla fabbrica dove sònò stato impiegato ·più :di tr 1 ent'anni 1 ed ho una piccola pensione che mi permette di viv,ere - molto frugalmente. Ogni anno nell'anniversario dell'ultimo giorno .della · cc settimana sanguinosa ' deI 187r », io -vengo qui in pellegrinaggio e veggo ancora innanzi ai miei occhi uno di quei fatti atroci commesso dai soldati che non -avevano saputo difendere il loro paese contro gl'invasori 'té deschi e poi si vendicavano sugli abitanti di Parigi, i quali dur~nte un lungo assedio iv1:; vano v.alorosamente difesa la loro cltttt t d~– mandavano solo gl,i stessi diritti goduti a:ricne dai più piccoli 'villaggi che nulla avevano sofferto durante. la guerra. Essi volevano un consiglio municipale libe1·0 ecl ·un sindaco e• letto dalla popÒlazi~ne, ·cosa che è pe;fetta·• mente giusta. Io ,ero stato soldato nell'ese.rcito di• Napo- · leone III e fui fatto p:r:igioniero a Sedan in-.. sieme all'imperatore. In Germania non ave– vamo saputo niente di ciò che era accaduto· o . ' dopo l'armistizio fummo ricondotti in ·Fran, eia e mandati a combattere contro i Federali" sti. ·Noi eravamo furiosi contro,quell( che con– tinuavano a combattere e• ci impedivano di ritornare in seno alle nostre -famiglie, quintli · facilmente ci la.sciavamo 1.ngannare dai nostri capi, i quali ci dipingevano i Parigini comt, una ·banda di ladri .e di assassini. Non ci era stato· detto che le prime cose che aveva fatte 11 nuovo governo cittadino erano state• abo– lire là pena di morte, bruci~re la ghigliotti– na, proteggere la _Banca di Francia. promul– gare il sufragio universale e l'istruzione ob– bligatoria .eguale per tutti. Noi credevamo che j Parigini fossero una folla di omicidiarii che avevano fucilato due generali; ma non .sapev-amo ·che il, generale Clemente Thomas a– veva prima assassinato migliaia di - vittime inoffensive. che ep;li. insieme al generale Le– conte,. erano v~nuti durante la notte a· rubare i cannoni. appartenenti alla città e comprati per pubblica sottoscrizione durante l' as.C!ledioe .. ' che questi due ufficiali erano stati condanna- · ti a morte_ dai loro stessi soldati· prima della elezione .della Comune. · · Vi racconterò lo storia· della morte ài un

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