Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

migliore una umaaità pac:ificata 'finalmente nella « giustizia pia del lavoro ». Uopo no. Dopo· il 1918 egli divenne impari alla _missione sua. Alla direzione del quotidia– no socialista, finita la guerra, · ci voleva un t~mperamento diverso dal suo, una mentalità più aperta, meno settaria, e sopratutto meno fatalistica. e più volontaristica. Molti erro.ri di qu,el periodo, scontati purtroppo assai du-. _. ramente in seguito, nè l'aspra d6glia _è·finita ancora, si- debbono non a una sua colpa per– sonale (questo si capisce) ma· alla sua enorme incomprensione delle necessità del momento e dei fatti sociali, che si svolgevano sotto i no– stri occhi, per molti dei quali egli fu assai al disotto della immensa responsabilità che il suo partito gli avevà addossato.- · - Noi anarchici ricordiamo .ancora quando. nel 1920, esauritosi il. movimento dell'occupa– zione dellé fabbriche, subito dopo l'arresto in ottobre -di Malatesta, Borghi ed altri compa– gni nostri (che fu il primo segno, il primo assaggio della susseguente reazione antisocia– lista) in un convegno a Firenze G. M. Ser– rati si 0ppose ad og.ni idea di resistenza é di protesta fa,,ttiva, .chiamando l'arresto degli a– narchici un episodio isolato o qualcosa df si– mile. Ahimè, eh' esso era invece ii primo apello di una lunghissima catena ... Tutto ciò ormai appartifìne alla storia, ed io lo. ricordo obiettivamente, senza alcuna in– t~nzione d'ostilità, semplicemente per ·1umeg– giare la figura di quest'ultimo scomparso dalla. vita del mondo, che ha rappresentato negli · avve:q.inienti italiani degli ultimi dodici anni ·una part .. e non indifferente. Sono fatti _che di– cono, assai- meglio di qµalsiasi analisi psicò– logica, quale fosse lo ~pirito, la, mentalità e findirizzo politico del Serrati. I>elle ultime vicende di questi, della· dupli– ce scissione del partito socialista in cui prese tànta parte, ·del suo primo resistere alle pre– tese dittatoria-li dei dirigenti della Terza In– ternazionale, della campagna denigratoria così I accanita contro di lui da ·parte dei capi co- munisti di Mosca, della sua adesione incon– dizionata, infine, al partito comunista in cui ormai syolgeva una parte secondaria, non ~ troppo compito nos:tro d'occuparci. .Ciò può avere molta importanza pel suo partito; ne ha a.~sai meno· per noi. Bisogna riconoscere .' però che l'ultimo suo atteggiamento era il più logico, ·il. più in ar– monia col suo temperamento e la sua rnep.– talità; poichè, ripeto, ·G. M. Serrati era. già bolscevico e leninista. (non è UD paradosso)• prima di Lenin e del bolscevismo. ' 207 4.lla sua fine improvvisa e così: immatura. non si può restare indiffer.enti; e la nostra. frontè 'di uomini liberi si. china .pensosa in atto di saluto reverente dinanzi all'urna che. r;wchiud~ le çeneri di quest'altro ,amìco della. classe opera1à scomparso nel nùlla .. LUIGI FABBRI. 1-l -fu rt-o Alcuni individualisti ricominciano ( in Francia) una propa.ganda p~r l'illegalismo. e il ·furto. Questo propaganda può avere qualche in– fluenza sop1~à dei giovani sce:rvèllati. Essa e– spone coloro che accogli.erebbero qnesto mezzo,. comodo in apparenza, per · cc arrangiarsi », a. . sciupare lamentevòlm.ente tutta · la loro esi– stenza: Anche dal punto ._di vista personale~ j ' dal punto 'di vista puramente egoistico di ca- vlr~ì d'imbarazzo, quel mezzo non. va'ie ·nien– te.' N Oi l'abbiamo visto una dozzina di anni fa.. Il mestiere di giocatore pon .val~ gran. che . ·Quello di ladro è molto pé.gg~ ore, perchè nei5- ~una .posta vale la perdita della libertà ... * * '* Il furto_ quando .è commesso da un uomo in ' I • miseria·, da un uomo carico di famiglia, i cu:t. figJi · piangon p~r fame, è scusato da tutti, , ·anch~ .dalla religione cattolica. · Ma fuori di questo caso in cui è un esp·~– diente Pericoloso e accidentale, il furto è un modo di p-arassitismo. Il ladro è un paras– sita 'tanto antipatico q·uanto gli altri. paras– siti .sociali. Una società umana, qualunque essa sia non . ' , può vivere che col lavoro, ciascuno lavorando neJ suò. mesti~re, ·ciascuno solidale con il la– voro altrui. Una società non può essere fondata sul furto. ·come potrebbe 4 essa vivere 7 Il furto non produce nulla. Le ricchezze prodotte dal lavoro attirano la cupidigi~ dei fannulloni. ·e dei ladri. In ··ogni società vi sono ·dei ladri. legali, dei parassiti. Noi cerchiamo di sbarazzarcené. -Lo faremmo noi per ammettere àltri . pa-r~ssiti, quelli il- ieg:ali 7 · ' Col pretesto che la· società à,,ttuale è fatta male; alcuni ladri si dàn l'aria di campioni degli oppressi e si vantano di ricuperare il' . mal tolto (ripr!3sa indivi7:luale): Ma essi non cambiano nulla all' ordine socìale esistènte. La loro attività (chìaruiamola- così) npn sop– prime 'le cause del paràs.sitismo; al contrario essi ne approfittano, come il servo indelicato ' ' · .]

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