Pensiero e Volontà - anno III - n. 1 - 16 gennaio 1926

20 PENSIERO E VOLONTA' '' ~ I . • se medesime la natura per suo ordine, natu– ralmf'nte conduce; ma rallegrati di conoscere ·il fine di ,quelle cose, che son di~egnate dalla mente tua.! , IV.. - RispeUa la v1ita i1,imt1,n,a. E tu, onro, ohe consideri in questa mia fatica l'opera mirabile della natura, se giu– dich~rai essere cosa nefanda il rlistr uggerla, or pensa essere cosa nefandissima' il torre la vjta alromo·, del ,quale, se questa RWI. com– posizione ti pare di maraviglioso arti:fìzio, pen"a ·questa ,essere nulla rispetto all'anima, .che iu tale. ar,chitettura abita, e veramente, qu.,.'l.l<" ::ssasi sia~ ella ,è-cosa divina : sicchè lasci~fa abitare nella sua opera a stto bene– p l;;idto, e non volere che la tua fra o mali– gnità distrugga una tanta :vita, chè 1vera- mente, chi non la stìma non la merita. · Poichè ,così mal volentieri si parie dal cÒr– pn, e _ben credo, che 'l suo pianto e do1ore uon ~ia senza- 'cagione. XLVI. - Contro 1ù ca.tti·vi -religiosi. E molti f ecen bottega, ingannando la stolta moltitudine, e, se nessun si sc0:prìa co– noscitori de' loro inganni, ,essi gli punì.ano. LEONARDO DA VINCI. (r452·r519). · (" Frammenti letterari e .filosofici,, dj LEONARDO DA . Vrnc1, trascelti da E. Solmi. Edit. G. Barbera, Firenze. · 1920). Pòlemica Satani.ca . di Giosuè Carducci Al Crz"t-ico del <Diritto> I. ' - 11 cnt1co del Diritta, il quale mi iviene., al-· l'incontro con aria tra j1 lottatore e il defi-•' nitore, tra lo spadaccino ed il· cattedrante, sotto lu forma di ·unà S'bilerica gutturale del- 1 'a1fabetò greco, la K, comincia dall'affer– mare - Satana è la ribellione. Ecco il senso tiell'inno di Enotrio Romc:mo. m. VeramPnte, non ·tutto. A cr:ne.parev:1, e pare, di· ave-r inneggiato da principio la_.na– tura nel <;enso cosmico; mi jpàreva, e pare, di aver •oroseguito inneggia~do ·la ,nc.arna– zione più bella ed estetj_ca della natura nel– l!hlanesimo divino della Grecia; mi pareva, e ipare, di aver ifinalmente cantato la natura ' . sem 1 pr,e e l'uruànità ribelli necessariamente nei tempi cristiani all'oppr'esi:,ura del ,princi– pÌo di autorità dogmatico congÌunto al feu– dale e ·di~stico. Mi p.areva .in. somma di avere adombrato, com·e .in una poesia lirica poteasi, la storia del naturalismo, iPanteisti– co, politeistico e artistico, · storico, sden– tiific_o,sociale. Chieggo perdono di tutti qae– sti epiteti alto-sonanti, che non son del mio .gusto; ma bisogna pur-e intendersi_, edl in fretta. lll. Ma Ka1,pa del Di.ritto non vuole del ~on– cetto mio afferrare che u.na parte; della mia piccola epopea non guarda che a un -episòdio, a due versi; ,e dice : - Ecco tutto. Il Satana di Enotrio Romano è la ribell10ne. - - . · Saipra che, Kappa mi fa una lezione~ come · qualmente ribelli sono anche i briganti di Calabria, e non v'è ribellione la quale ra– gioni e di::icuta; e mi domanda se io ho tro– vato la linea che sièpara l'esercito degli in– sorti ìn nome di un'idea pura da quel dei ribelli per un pregiu<l[zio, e se non mi pare che la superstizione stessa sia santa agli oc-. chi della vittima che per essa, s'immola.· Vero· è ,ch'egli mi concede ,benignamente che il. brigante di Calabr-ia non sia il mio S;ita110. Sfido io: con tutti· quegli agnusdei. a dosso . La lezione iè, del resto, serenamente inge– nua. IM:a come? non a1vete voi, signor mio, ' presentito la ·risposta? Sì, io- ,posso ammi– rare, se volete, la \fede cupa e ·feroce de' van– deani, •e il loro precipitare, uomini, donne e faanciulli, dalle ceneri dei loro villaiggi', p~r le campagne ,fumanti, sulle legioni de~ {u-r– c,hini e ciò per la causa di un dio che li la– scia scannare e abbrustolire; e di re che· lesi- - nano a Lon:dra il quattrino o_ sbordellano a Venezi.J,: Li posso .ammirare, ma - sto con i . turchini e. faccio fuoco su' vandeani. Co~ì -vuol Satana, « la forza Nindice d~lla ra– gione». - .Conosci .tu, o poeta, una ribellione che ragioni, e discuta? - · N•e _conosd tu 'ù:na, o critico, che non ra~ -gioni? - Q~ando si. afferma i} __ no,, si è ana· lizzato il .~ì. Quando_ uno che giace· si soJleva · contro Ùn altro che gli sta sqpra, ha fatto J1.lmeno .tre giudÌzi, su, lo· stato suo, su la concUzione di chi gli è sopra, sulle relazzioni tra queno stato e questa condizione; un ~mo– gismo perifetto,. insomma. I brufì noo• si ri– bell~no: e µè pur-e i rfiloso,fialessandrini. Ciò pè'l ragionamento; ''

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