Pensiero e Volontà - anno II - n. 11 - 16 settembre 1925

PENSI.ERO E VOLONT A - ---4---------''--- Anno II. - N. 11. • CasellaPosta~e N. 411 ♦ Roma~ 16 Settembre 1925 Gli anarchici e la LeggE~ A proposito del recente decreto di amnistia Ad un compagno detenuto per reato polit,– co, il quale reclamava per la mancata applica .. zione dell'amnistia (che poi finalmente gli 0 stata app!icata col ritardo di un mese) un ma– gistrato diceva, ironico: « Come mai voi che siete anarchico e quindi non riconoscete la leg– ge, venite poi a reclamare l'applicazione di una legge'/! ». 1 A me pare ~ e sia detto co-1rispetto che edu– cazione .e... prefetto c'impongono - che quel magistrato di anarchismo non ha capito nulla, a meno che non fac~ja apposta a non voler ~a– pure. 11 che sarebtbe poco male, se poi non cu.-– pitasse proprio a lui d'i dover giudicare g!j anarchici. uli anarchici, i quali voguono una ,-;ocieta fopdata sul libero accordo, che soddisfi i bis0 gni e le opinioni di tutti e di ciascuno, 1·ipu diano la legge, che è costrizjone e tende a pei– petuare usi e costumi condannati dali' evo-lu– zione morale e non più corrispondenti ai nuo– vi bisogni. Ma essi sono obbligati a subir la, e quindi debbono cerc&,re di trarre dalle circo– stanze, che a loro sono fatte, il maggior profit to che si può in vista della maggjore 1ibert~ possibile· oggi e della lìbei'tà comp.leta da con– quistare domani. La legge esistente, in ogni dato momento, è il risultato di un numero. indefinito di fattori varii e spesso contraddittorl . .Essa è certamen, te fatta sopratutto per difendere la pei;manen– za al potere ed i privilegi dei dominatori del– l'ora, m::i, deve pure, per farsi accettare dallo. massa <lei sudditi, consacrare certe massim~ morali divenute retaggio comune dell'umanità e rispettare certe libertà e certe garanzie con– quistate a forza <li lotte, i.pesso cruenti, daHe generazioni passate. Quindj, se respingiamo la legge, e quando possiamo ci ribelliamo contro di essa, lo fac– ciamo per raggiungere qualche cosa di meglio e non già per lasciar mano libera al più sfre- . nato dispotismo e ritornare alle epoche selvag, ge, in cui 1a· forza brutn.le dominava senza li· ·te alcuno. · . Sarebbe assurdo il pensare che noi, perchè non nconosciamo la lègge, troviamo buono tutto quello che la legge proibisce. .La legge, per esempio, proibisce l'omicidio, lo stupro, la frode. Noi pensiamo che i mezzi che la legge adopera per impedire quei' reati sono selvaggi ed inefficaci, pensiamo chè la 1:.tessa legge crea per altro verso le circostanze che generano o favonscono i mali che poi vor– rebbe distruggere a forza di sanzioni penali ; ma ciò non vuol dire ohe noi vorremmo che s1 sia liberi di assassinare, stuprare, ingannar~. Noi deplm:iamo l'esistenza della polizia e dcj gendarmi çli tutte le specie. Vorremmo che gli interessati, cioè i cittadini tutti, s1 s.torzassero di eli~inare il delitto sopprimendone le cause, e che in tutti i casi provvedessero da loro, stessi alla :r;i.ecessaria difesa contro la residua delin– quenza. I\1a poichè Ù governo ci vieta di asso– ciarci e di portar armi, poichè ci leva in nome <lella legge ogni possibilità di difesa e dà alle • forze di polizia il monoplio della difesa del- l'ordine, noi, illegalitarii fino a che si vuole, abbiamo il diritto di pretendere che la polizia faccia il suo dovere con tutti; - e tròviamo ... strano che, quando dei facinorosi, inquadrati m un partito e bene armati, molestano, attac– cano, b~stonano e peggio dei cittadini pacifici ed inermi, i carabinieri restino spettato i 1 in– differenti, e magari, a cose fatte, intervengano per arrestare i bastonati .. Noi vorremmo che 1~ stampa fosse assoluta- , .· mente liberà; m.a pofohè ci si impongono delle restrizio\i.i e delle formalità alle quali non pos siamo sottrarci; noi abbiamo il diritto di vo lere che il capriccio, ò l'incomprensione, degli esecutori della legge non ci levi. anche queile ristrette possibilità di esprimere· il nootr0 .f:)en– s1ero, che ~a legge ci riconoscP. *** Ma vfniamo all'amnistia, ·aua cui a,pplica- zionc quell'egregio magistrato vorrebbe vederci indiff~renti. · Vi è stato in Italia-un periodo di guerra ci– vile, che purtroppo vorremmo poter dire fini-

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