Pensiero e Volontà - anno II - n. 11 - 16 settembre 1925

PENSIERO E VOLONTA' 25ò I Libri L'Europa ·senza Pace In un discorso tenuto il 6 febbraio 1920, Asquith, primo ministro bdtannico, ricono– sceva che la pace con chi usa a Versaill~ non era una pace per metter fine alla gu,erra, ma una pace diretta a prolÙngarla. La stessa di!chiarazione ha fatto il Lansing, segretario di Stato degli Stati Uniti. Ed altri uomini hanno detto la verità. Fra questi .Francesco Nitti, che, con vari1 libri, ha illustrato con chiarezza e serietà la situazione tragica dell'Europa_ L'ultimo libro di N itti: La Pace fornisce un ricco materiale a chi senta il dovere di te,– ner de.sta l' atten~ione delle maase o,peraie, dei partiti1 di avanguardia e delle correnti. pacifi– ste sul pericolo di nuove guerre. Il valore del– l'ec0nomist.a e l'esperienza dell'uomo_di stato danno alle parole di Nitti un valore che sa~ rebbe settaria cecità tra-scurare. L'Autore scrive: « Non è vero che si va1ia verso la pace. Mai come ora vi sono state jn Europa tante cause èh guerra; mai come ora le ingiustizie e gli er– rori commessi dopo la guerra hanno· prepara– to tanto lievilto di odi. Se non accadono nuove guerre è solo perchè la generale depressione economica e le difficoltà finanziarie impedj– econo nuove avventure e nuove imprese. Ma l,a pace non è possibile fi'n ,quando non sarà entratp nell'animo dei vinti la convmzio– ne che la paoe è pe,r essì insieme una necessità e un vantaggio. II ditsarmo imposto in mala fede ai vinti e giustificato solo -come un modo dj rendere possibile il disarmo ai vincitori, che poi, violando il trattato, han più che rad– doppiato i loro armamenti, può temporanea,.. mente creare uno stato dii cose, oh'e somiglia alla- pace e non è che la violenza, ma non può creare mai una atmosfera respiral;iile. Io mi sono convinto che gli uomini politici possono ora fare assai poco: essi1 sono respon– sabili di gran parte degli errori e han pro– messo troppe CQse che non possono mantenere. Sono in gran parte gli uomini della guerra che· dominano ancora molte situazioni1 in Eu~ ropa e il loro modo di esprimersi e ancor più il loro modo di concepire li rende poco ad:atti a intendere i nuovi problemi della vita. E' neoesaario parlare direttamente ai popo– li. mostrare i grandi pericoli che sovrastano la .civiltà. nostra e la ~ostra prosperità, par- lare alla ragione e parlare al sentimento. BiL sogna formare grandi correnti_ di opinione contro ogni nuovo pericolo di guerra: e, ·per– chè questo nuovo pencolo cessi realmente, bi– sogna preparare le condi.zioni della ve,ra pace ». Ai po.poli, il Nitti fa presente varie cose, e, tra queste, tre mi sembrano atte a-d una -esatta e suggestiva impostazione del problema della pace. u Una guerira comincerebbe ora _dov'è finita 1:\, guerra precedente, ci-oè ··utilizzando mezzi di distruzione di u~a, in.audita po~enza. Guer– ra di popoli contro popoli, più che di ese-rciti contro eserciti; distruzion~ della popolazione civile e dei più grandi centri di produzione, utilizzazione dell'aviazione, dei1 nlezzi chimici di distruzione, delle artiglierie nelle forme più spaventose. Una nuova guerra, dopo quel– la che si è combattuta, porterebbe l'Europa. al completo disfacimento » ..• ... « Ogni clittatu.ra di -un tiranno, di un'oli– ga.rchia o di una clais'Seporta alla guerra : anzi la guerra è spesso se non quasi sempre per le dittature condlizione di ea:istenza e e.li durata. Quando una dittatura si sente minacciata non ha ,altra con dizione di vita ohe port~re la guerra fuori dei suoi1 confini, cioè obbligare gli avversari a unirsi nel pericolo comu11e e quindi a sottomettersi » ... ... < 1 Se J.'Europa non ha im pa,rato dall'ul- timu. grande guerra che 'i sjstcmi di alleanza non servono ·alla pace, ma, servono solo alla guerra; che la determinazione di un gruppo dj alleanze riunisce subito nel senso contrario i1popoli che si sentono minacciati.; se n,on ha imparato che il solo modo di evitare la guerra è rinunciare ai sistemi <li alleanza, bisogna pr(ip,rio disperare dell'iintelligenza e quindi dell'àvvenire dei popoli europei ». Per dimostrare qnaJe rovina rappresente.. rebbe per l'Europa una nuova guerra basta il bilancio del conflitto europeo. Per dimo– strare come le di 1 ttatur-e portjno alle guerre basta osserv_are la. Spagna ed un altro paese che non possiamo nominare. Quanto alle al– leanze basta ricordare che la Società delle , . Nazioni è nata dalla Co_nferenza del 1919, nel– la quale s1 volle che la Germania pagasse nel– la più larga misura le spesè. di guerra, non solo, ma si vol~e smembrarla. ~ ella quale si volle sfasciare l'Austria Ungherria: per attr1- huirne i tefritori nella più iarga misura alle nazioni amiche, o ritenute . tali, dell'Intesa. Nella quale si volle, in odi'o ·alla Turchia. co– stituire una grande Gi·ecia, padrona quasi as– soluta dell'Egeo e no:mjnatrice delle più fertiH

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=