Pensiero e Volontà - anno II - n. 8 - 1 luglio 1925

PENSIERO E VOLONTA' 171 non domandano di meglio, per cecità o inte– resse, di soffiare nel fuooo dell'odio fra i po– poli, è naturale ,che essi abbiano profittato di questi fatti per oocita.re i sentimenti « xe– naf-0tbi » delle, folle• cinesi; e del resto, indi– pend,entemente da ogni eccitam.ehto, i fatti sopra.riferiti costituisoono cli per se stessi una provocaziooe più che sufficiente ad ecci– bare e determinare una reazione del sentimen– to umano e nazionale, offesi insieme cosl a– trocemente. V eri o non veri gli « ,eccessi » po– steriori che si attri'buisoono ai cinesi contro gli strA.nieri, lhisogna convenire che quelli che hanno -<< scagliat9- la prima pietra » sono i meno autoriz.zati a lamentarsene, che tutte le rei::tpoos8Jbilità ne spetta.no a coloro che li hanno cosl ferocemente provocati, e che sa– re'bbe infame trarne un pretesto per esten– dere a tutto un popolo di molti milioni di a– bitanti le rappresaglie, le v:essazioni e le spo– gliazioni ,cui erano assogtgettate }.e poipola.z.io - ni cin1..,s1 delle città ,costiere. . A menù che, non si tratti dell'esecuzione di tutto un piano preparato; e la pro, oc: -1.io - SCIENZA E La cosidetta « magra !Joryhesia " quella " rhe .çt1ul,ia e pensa » durante quest'ult1:mo mezzo secolo di vita italiana, pu,,· n<>nliberan– dosi completamente ddla sua ve.cchia rugine che la tiene circospetta di fronte ai mo1Jirn,etn– ti popolari, aveva ca.pito il 1·vnnovars1; della mentaÌità collettiva e che non sarebbe sf,ato rn·ù possibil~ rifriggere. col vecchio olio della metafisici). e che occorreva rùrvnovarsi e (J 'l.UJ/r– da1·e con orchio di fisiotogo la ve1·ità Storica pe-r non rimanere indietro a sonnecchia1·e su i veccht' libri. E co-<:ì in base agli esperimenti d.eali studiosi di scie11zf' naturali del secolo decimonono Si ,'/On.o dati allo studio dei nuov1, vroblem,i con rist1,lt,ati che nnn rappresentano affatto u.11, vano tentat1·1Jo, quPli: « l,a Rivo~ zio,i,e ,1 del Ferrwri è « 11 Naturalismo >> del RoviQ; opera quest'ult4na che se non è del t1dto. ortoinale è u'na disarrvina ben riuscita del r:istema n,at1, ;ralis.ta posto dJalla scienza moderna. .t' da questo p1mto di vista la scienza può e de,,_,~ interet~sarci in quanto essa rom-prende lo studio di Quei problemi che $ono c011nessi allo Bt·ilupPo sociale. ne sia stata delibeì·ata.mnte organizzata pea– attuare un qualche maggiore e mostruoso progetto di ridurre la Cina a colonia, - nel qual caso ci troveremmo di fronte ad una nuova guerra che 'Si può sapere dorve comin– cerà ma .non dove andrà a finire, e che certo ncxn finirebbe troppo presto. Essa mettereb– be a conllitto, l'un contro l'altro, due conti– uent1; e la vittoria, prcbabile ma non sicura., dru contiuente eull.·orp,eo sarehbe a sua volta il pomo della discordia per un nuovo conflitr to o tra l'Amerioa, e il Giappone, o tra i me– desimi .stati europei litiganti· per la spartizio– ne del !bottino. L'Italia se~:n bro completamente estranea, per quel che sappi'lmO e -almeno per ora, a questa politica sanguina.ria. del pescecanism'o europeo in Oriente; e speriamo, nell'interes– se del suo popolo, che le sorti di questo non siano prese nel tragico e disonorante ingra– na,ggio. Pw,e, essa non ne risentirà meno i danni, se le cose non saranno arrestate nel l01rofataJe anda,re. LO SPETTATORE. ANARCHIA Difatt•i il Kropotkvn, che ebbe la genialita pÌ1ì com.plessa dell'idea anarchica, alla do. manda che egli stes. o si pone nelta sua « Scienza 111 oderna e f.' À narchia » : « Q-uale po!!to occupa dun1ue l' Ana1·chia nel grande movimento intellettuale del nostro .secolo », r·i.r:ponde: .l.,' .Anarchia è wna concezione dell'universo, basata su'lt'interpretazione meccanica dei fe– nomen·i, che abbraccia tutta la natura, non esclu,sa la vita della società. Il metodo è qu.et – le scienze naturali; e secondo questo, metodo ogni concl11,6i011escientifica dev' essr>re verifi– cata. La sua te11denza è •di fondare una filo– sofia sintetica, che si eRfenda a t·utti i fatti della natura, compre. a la vita delle società uma,,1,e e i lo-1·0 problerrvi economici, politici, morati, senza però cadere ri:eali errori nei quali incorserQ per ragioni già indicate, Comte e Spenr.er >). E noi riten_iamo ,;he que.·ti Studi hn111w coTt,– trilrn-ito alla ù11 1 esfigazione del ·problemc, uma• n() e a[Jt.1•olata la no-~t1'a ronceziOnP ideale e non pO.'!sono escludersi dalla. nostra intelli- genza.

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