Pensiero e Volontà - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1925

\ PE.8.SIER0 E V0LONTA' quattordici questioni, quali : /./ agricottur~'J L-'industria, poi in altri pu_nti dedicati allo studio delle funzioni delle varie associazioni ct1 produtliori, quali le «Gilde». Onde dare un'idea del li~ro tradurrò qualche altro titolo. ·Parte prima-: dell'agricoltura. 1) la divisione delle terr.e. 2) Ii· lavoro soci al~ 11elFagricoltura. 8) L'orario del lavoro sociale nell'agricoltura. 4) Uallevarnento del bestiame nelle latterie, ecc. Infine la quarta ed ultima parte d·el libro, dove il Ramus tira le conclusioni: OonclusioJJ,i ed alcuni pensieri sopra ìt mezzo per raguvwn- • gere il fine. Vi è in questa parte un diagramma colle sta– tistiche sopra la qua,ntità delle forze necessarie d1 -lavoro sociale nelle comunità anarchiche CO·· muniste; doye è chi_aramente esposto,, con ci– fre, l'enorme differenza. di ore, per il lavoro sociale che -ogni · individuo dovrà fare in: un anno, in confronto aJ quantita,tivo delle ore che un operaio deve lavorare attualmente per non -cre1;are letteral~ente di famf.>. ' Il libro del Ranrns é. un libro che spinge allo· st~dio di uha infinità di questioni che noi, in linea, generale amiamo poco studiare; e più che un articolo ri"chiederebbe una serie di articoli (che se il tempo me lo permetterà ho intenzione di f~re) per provocare quella discussione ne– cessaria. a questo interessante libro, anche per– chè mòlti non sara,nno certamente d'accordo con quanto il Ramus in qualche posto scrive. Sarebbe poi non completamente inutile da.re uno sguardo a tutta la colossale· attività che , questo ndstro compagno svolge in Austria, p;6. paganda che si ripercuote anche ì11 tuit& la Germania, oltre ché colle sue periodiche conf e– ·renze ,i suoi- libri, col suo i.p.teressantissimo ·settimanale cc Ehkennitnis und Befreiung». _Il libro cc Die Neuschopfung· der Gesellscaf~ n . sta per essere tradotto per cura dell'Opera in-. ternazionale di edizione anarchiche· in francese e s'periamo che pure una traduzione italiana– abbia luogo fra non molto; la nostra 1-etteratu– ra con quest'opera s.i arrìchirebbe di molto. HUG-0 TB!EUE. Crpnàcadelia quindicina Non, potenjlo pubblicare i fatt_i quafi av- . ve_ngooo, perchè il prefetto, o ·chi per lui, li trova;.. eccitanti, preferiamo sopprimere, •fi– •no a nuov'ordine, questa rubrica, che real– mente riusciva la più sovversiva di tutte .. Educhiamoci Tutti riconosciamo che perchè si abbia una Rivoluzione Anarchica è n~cessario che la.. massa abbia un minimo di educazione e éhe. vi sia una forte ed attiva minoranz·a capace dì .vivere anarchica-mente, cioè senza leggi im– poste e senza birri. E' pur vero che la Socié– tà attuale, fondata sull'egoismo e sull'interes– se, non permette che quèsta educazione si. sviluppi, e che quindi occo·rre prima cambiare violentemente l' anibiehte sociale, m·a qualche. cosa si può e si deve sempre fare per educare. gli altri e sopratutto per educare noi stessi. Noi dobbiamo essere sin da ora capaci di vivere liberamente .. · Sin da ora' dobbiamo– sforzarci di mettere in pratica; il più possibile, la. nostra Morale, fondata. ·sulla Libertà per· tutti e sulla. F,ratellanza. -La Moral~- non è una, cosa immutabile ed eterna ; varia col passar degli anni e col mutar dei luoghi. Ciò che un secolo fa era immorale, oggi è morale, ciò che. è immorale in Italia è morale I in Turchia. Ma affinchè questa Morale si evolva occorre che ci sia chi incominci, chi dia l'esempio. I pri– mi ribelli saranno scomunicat1, ma vérrà tem.,– pe in cui il loro sacrificio germoglierà. Il mi– glior mezzo per distruggere i riregiudizi è quello di cominciare noi a non riconoscerli nella vita pratica. La miglior propaganda è quella dell'esempio. Predichiamo la Solidarie– tà, il Libero Amore, l'Ateismo 1 Ebbene, agia– mo conformemente a questi principi. Un esempio della nostra educazione anarchi– ca dobbiamo darlo nei nostri rapporti e nelle nostre discussioni e ·polem.iche. Dobbiamo ap– plicare il principio della tol1eranza reciproca~ senza della quale nessuna convivenza sociale libera sarebbe possibile. Ogni uomo ha i s1!10i" difetti, . i'n una misura più o meno grande. Nessuno è perfetto. Dobbiamo quin3i com– prenderci e compatirci a vicenda,, . cercandq. semp:r:e di migliorarei e di migliorare gli al– tri coll'esempio. Non dobbiamo mai lanciare l' an~tema a chi non la pensa come noi,. e ciò in qmaggio al principio della Libertà che sta' scritto sulla nostra bandiera. Per vincere occorre che sia m not forte fo · spirito di sacrificio; di lotta e di costanza. Noi siamo volontaristi, ere.diamo cioè che la volontà umana sia quen~· ~be maggiormen,te conti nel camrniIJ.o della Società; , dobbiamo quin_di educare la nostra,- volontà. Saperci' sa– 'crifica:re, saP.er resistere, saper lottare eon · fe– de, con. tenacia e con costanza. .Il, Oristian'esi- .

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