Pensiero e Volontà - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1925

:;g PENSIERO E VOLONTA' V~------=~=--------·- ; - .tà e rotti aUe persecuzioni; anche il avversi ir 1 .J • ad.:a difficile ba il ~oo fà,seiino. }ha grau~ _s1 v ,1r.1·dando a.i ,quattro venti ed, a perd1&1~to che o . . ·t· . t· d mate- . ana.i:chicì siam.o dei posi l_YJ'S 1 e ei . noi ' . sul rialisti -e che perciò voglia,~o, ca.m.mtn~re, solidioi, all'atto pratico; rsi d1mo~tra d es-sere d·ealì idealisti nel senso ,mistico• della pa.ro1a.. J.1 ~ostro· id-e1ale ,è« r :ea.lt ,àdi domani», ~ ve-roi; ma ciò non esclude che og?i sia puro, ~~leale; non è metrufisica, ma è scienza, ma mo non esclude che per raggiungerlo occor:rano la de– dizione ed il sacrificio: SiamOI abituati aJle avv 1eirsità e rotti alle ·persoouzioni - aJbl?iamo detto p~i1 sopra..• E chi scrive queste frasi, ad es,empio, ha, al. P:~– prio a.ttivn ,quasi vent•anni di vita. di _mili~ _ tante·, ed in vent'anni ne, ha, v~ste -e s'Uib1te-d1 ooni soirta e d~ ogni colore. Ha oompre d9>v'U~• c~nsta,tare che lai sua fa,tica aveva punti di _ coint-atto con quella di Sisifo: costruire per poi veder tutto :r,o,vinM'le so-tto i oolpi dell 'aiV- v ersa :foctuna. Volendo accennar-e a, qualche episodio non tanto lon~ano, potre!b~~ dire che ha coope.ra ,to a eostrmre « _ Umamta Nov,a, » mila.neis-e e ,che_l'ha, vista poi, in una, noUe fosca, amrnuoohiar.si in rovine; fu complice dieHa resurre.ziOille.ldi «· Umanità.Nova » a Roi- .ma, e poco dopo l!a toccato con ma.no i fran– ·tumi del giornale nuovamente distrutto. Ma, .,_ ·. __ p9~. dalle- nuoiv:e ro·vine, son sorti ,« Fede [ » e .·_c/.,Pen-s.ierq ,e Vofontà ». Ora succede queil che •--.·-·s\1-cc,etle, tu~to, di~_ostr_a che il nostro lavoro de"'IT.e procedere a,. balzeUoni e c:he ciò che. nOIJ. s1 cost'ru.iseieise,mtbll'fl-destinato, a rovinM'e. . Eppure ... Eppur.e, del cammino ne venne percoirso e qualcosa di ,solido sopravviv~ alle rOIVÌne. A forza di'. oostruirie e di ricOtStru1re, \e fondam-enta si son fatte solide. ',e, la massiccia muraalia comincia ad innalza,rs.i. L'esenziale è t:J di non sc.oiraggiarsi mai,· ,e1 di credere sempre nelle proprie ca'Pacità e nella proipria volontà. Il 9om.un :iismo µ,bertario ha questo pregio:, ,è comunista nel oa,mpo ,economico e sociale, ma è ind.i.vidual.ist_anel campo etico. Crea. l'indi– wduo s:iicu.r;1 di sè stesso ,che carmni.na , verso il domani con passo spedito; l'individuo1 che si difende e si salva, ch0'. gu ,8.II" dla il sole anche quando lo si' vuol irnmel'lg,ere nelle tem.eib~e, _che canta la gioia della vita, ainohe quanto gli si recitano le, litanie dèi morti. E aUor,a i E a.llora CQIIl.tinuiamo,per,c:hè non c'è rragiQillealcuna di scora.ggiarsi .. Nel 1~04 i n~,stri nemici., peir -sopprimere l'anarchica ·« Prot,ést_a Umana» ci mandavano gli agé.nt1 provooa ,to11.in reda,zioine, a c~illooar ~mhe, J?e,r •._poi a.veire il meziZ01di soopr1rtle e d 1 liOllb~stu·e . il Telativo pracesso. Nel 1920 per sopprrmeir~ «-Umaifiità NO'Va» si pensa,va ai complotti c01D.tro l,a si1oure,zza dello -Stato, e si air'J.'€ 1 sta– vano i redattori ael giarna.le •,. Po~ vennero le devastazioni; · oggi ci sono lei « revisioni ». Ogni epoca ha il proipirio me,todo d'indagine e di spionaggio. C'è quello •ohei si ~res_enta e-ortese. e geintilei e carpisce le ~essHm1 a.s– sum,endo l'aria del gootiluon10, c'è quello bUir– bero e minaccioso che vuole, la oanfe'ssione del ·c.olpe~o-le sotto la minaccia della frusta.; ma ambedue hanno un unico fin.e: manda.re in ga– l.era. E l'andare, in galera accom.pagnati da un so,1~riso piuttosto che d'a un'o 10chiata torva, è l.a. •, ' stessa cosa-. . _ Uruca diff.erenZ!à fr~ l'ieri e· l'og1gi è que.3ta;: che, ieri a tbollire nella gran caldaia,; o' era va,.. mio. sol.t~nto noi e quache giorv.ane estrei.mis,ta. del soiciaJ.ismo. Og:gi il 0001tenut.o dieilla. caldaia è più assortito; -sonoi venuti a, farci compagrua. anche ,coloro chei, nei tennpi passati, ,qua.ru :lo ~qi. si protesta;va per le ingiustiizie e 1Jei perse– ciuzioni ,ehe ci oolpivaino, han sempre 1sorollato 1e spalle indifif~1,etnti. Allora -essi erano i gran 'Signori e, ingenui, non pensavano che; gli e.ven– ti avreb1Ye1,01 finito per estendersi fino a loro e fi.i:rasci:narli aJ. nostro ria.neo a divider-e la pi::i..– cev-0le sorte che da molt' a.nni· retn.d-e g-aia. la n 0ist:r.ahatta.glia . _ Giusta véndetta I - esclamerà quaJ.c,uno. 1,f al ,comune, m,e1zzo·gaudio... -· sentenzierà qual-cli.e, alfuio... Eh,· no! ,c.a,ri lettori. Sìamo fedeli discepoli diei principi liberta,ri, e di COttl– se,gu-enz~ ogni qualvoil.tia una, lùbeirt,à.viene Off.– traggiata -- nnche, sè l 'olt..raggio non è diretto a noi - rimaniamo, sempr~ -addiolo.ra.ti . Durain._· te il peri-000 burrascoso d~l 1920-21, non ~b– hiamo mà.i nas.001Sto iJ. nostro proifondo <tisp,rez– zo pe.i' · «· popoJ.ari » s,ghignazzanti suRe rovine del1e camere del lavoro, e delle cooperativie roooo; e• pèi r,epulbblicani d1 Romagna che « laisciavano correa-e· » le devastaiZion.i dei cir. coli soci.aJ.isti della loro, regione. Allora noi giudiic~;vamo oottegai i primi ed i s,econdi. Noi nOIIlsia.m.Ol ·botte,aai, l'a, nost,ra idea non . ~ mette in v:etrìna meirci dì gra ,n.de e dli.-'{]J'lgente . vendita, noii non guartliaimo CO![). inv1dlia se il negozio di fronte ha adifluenz,a di éilientela,... p,~hè non a1bblia,mo,alicuna oairtri,eira p01litica da oom.piere. alcuna celebrità personale da c.onquis,tarci; noi non vo,gµam.o di-vielÌ:ltar de– putati n.è peiziZi g1 1 ossi dli ass~iaziO!Ili o di le- . ghe ; non vogliamo sostitro.i.rci aigli ait¼.ali g9--

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