Pensiero e Volontà - anno I - n. 22 - 15 novembre 1924

I -PtENS.ItEiRO E VOLONTA 3 vediinenti possibili, sotto la spinta delle op:- posizioni._ _ Vera confessione di debolezza e n~l medesi– mo. tempo di completa .anestesia, morale ! E-vt– dentem~nte è la· reincarnazione del « nutro fi- . ducia » di_ F~cta oon in più la insensibilità · d1 fr,onte ad ·ogni qolpo che non sia esclusiva– mente materiaJe e fisico. Ma _ la cost~tuzione in carcere del Rega,zzi aveva &ppena calmato un po' l' opinone pubblica, che ~eco le esigen– ze squadriste per F anniversario della, loro marcia mettere a dura prova tu.tti gli ele– menti più vi1cini al fas~ismo, specialmente le :Organizzazioni ufficiali, monarchiche ed ultra conservatrici, dei· mutilati di ~uerra e ·degli. ex combattenti._ Ciò ch'è ·avvenuto in tutta. ItaliSi il 4 no- ,, vembre, per rappresaglia all'isolamento in cui era stato lasciato da tutti il fascismo il 28 ot– tobre, · è noto.. Il v,ecchio patriottismo tradizio– nale,· pur così lontél/no dal oosidetto sovversivi– smo, -oggi a bu0n diritto può dire che il fa- · sçismo è cont~o la nazione. Si noti bene ehe dalla commemorazione del 4 novei:p.bre ~rano assenti· tutti i parrtitci. dicliiaratam.ente ao~ia– listici, rivoluzionari, antimonarchici, tutto il prole,taria,to che pur 1 e è oosì gran pa,rte _ d1el paese. Lo· stesso partito repubblicano, di cui il patriotti~mo non ·può essere messo in dubbio, era assente. Eppure.anche di fronte a·tutto il rima~ente della popolazione, il fascismo si sentiva debole ed in minoranza, e credette di usare la violenza per la pau_ra d'uscirne dimi– nuito - ·con l'unico risùltato, natu.ralmente, di diminuirsi anche di più! E' il destino! · Supponendo che il fascismo riesca a ridurre_ all'impotenza. · anch8 queste, ultime 9pposiz~-0ni che si •è creato da sè fra i conserva.tori, i mutifa,ti ed i· oombattenti, non peir questo saran finiti i suoi g,uaJ, perohè e~s? stesso ne è la sorgente. Se :fO'Sis,e possilbile 0 di– gnitoso per i partiti H tacere, se loro dovere asso I u to non fosse. ii restar sulla, breccia, ~ t~_tti i ~osti, a,~che a costo di galvanizzare in apparenza il nemico, se le opposizioni las~ias– sero del tutto indisturbato il fascismo, que- • .. . . sto 'penserebbe da sè ai crearsi nuovi nem1c1, a suscita.re scandaLi, ad avvilirsi sempre più•, ; 'demoìirsi e precipitare con anco m~ggior v~rgo"gna. Questo non è augurabile, perchè la lotta, anche. se giova, per un ist&nte al nemico, iniet– tandogli . germi di vita, -salva Favvenire.·- Una fine senza lotta, lo spappolarsi del regime tra l'assenteismo universale, sa;~ebbe inv~ ~l tra.monto di -&utta una cìviltà. Ma la vendi- cità d~lla nostra ipotesi resta : · neppure la assenza· di ~gni opposizione salverebbe il regi– me, perchè non può salvarsi chi ha in sè stesso un nemico._ Tutto questo, ripetiamo, non significa, che il fascismo è finito o che la sua fine sia. con certezza assoluta troppo prossima,. La più o meno prossimità di questa fin~ dipende, questo sì, .dal risvegli~ .della O0Byienza popolare, dal riorganizzarsi delle volontà proletarie. Perciò da- queste, · e. non dalla fatalità inesorabile delle cose, che potrebbe ·essere troppo_ lenta per il nostro· ardente desiderio di libertà, noi aspettiamo la salute. Quali possono essere le conseguenzè imme– diate della· scandalosa aggressione fascista, or~ - ganizzata su vasta scala in tanta parte d'Ita– lia, contro la manifestaiZione del tutto ortodossa del 4 nov~bre, n_oi non sappiamo. Gli -uni e gl,i altri sono così lontani da noi, se se ne to– glie una simpatia senza ·preciso carattere po– litico e del tutto pl~tonica per aléuni elementi dell,ala estrema del combattentismo, che dav– vero non sappiamo vederci ben chiaro dentr'o. _Abbiamo l'impressione che dovremmo ripetere per tanti, che oggi si_ sca:q.dalizzano per ciò ·che approva.vano e · forse approvano ancora quandò. i colpi cadevano e cadono sulle teste e sulle spalle degli operai e dei. rivoluzionàri, - ·quellq chè dicevamo la volta passata sul ~ra– bocchetto che ci prepara l'infido antifas·cismo di certo Hberali~mo ~abaudo e conservatore. Chi · vivrà v.edrà.! e tantò meglio se i fatti smentissero- qu~to nostro pessimismo .. Ma il nostro ottimismo è un altro. Chè noi non siamo di quelli che dicono : « andremmo anche col papa per liberarci da questa piaga, » ; e pensiamo che il miglior modo per giungere alla liberazione ·è di restare sè stessi. E più facilmente si vinceranno gli ostacoli e _·si rag– giung~rà la m~ta serbando fede alle -proprie oonvinzicmi, non .avendo . altri compagni nel:a lotta e nell'aspro viaggio che i combattenti per il prolet~riatò, e pé-r la libertà. 8 novembre 1924> _ LO SPETTATORE. « Gli uom1n1 illustri. nèlla Scienza, n_ella letteratura e nelle ··arti, gli- apostoli delle più grandi verità, e gli autori di fatti - n!)n meno . grandi, ne>n furono mai il p.rivilegio ·di ll~a _ data classe della socie·tà. Essi uscir~nò indif-_ ferentemente· da tutte le cl~i; da tuttè le con– dizioni, dal castello ~ dalla. campana ». S. SMILES (Self-H elp. ).

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