Pensiero e Volontà - anno I - n. 13 - 1 luglio 1924

I • ... I . 12 PENSI!EIBO ~ VOLONTÀ • n1 proprie (partito, unione, fed~razione, ecc. il nome non ha importanza). Su ciò il .parere degli anarchici non è con corde. Ma non è, i(· caso qui di ripetere· unà discussione fatta mille volte. l\1i basti il dire c_he l'organizzazione di classe dovrebbe, secon– do. me, raggruppare il maggior numero dei sa– lariati d'ogni· mestiere, senza distinzione d'o- . pinioni; .e gli àn~rchicì parteciparv:ì ,con cri– teri. propri,. .per esercitarvi tutta l'influenza libertaria - e rivoluzionaria possibile, ma. sè :p.za ✓ p1·etendere d'imporsi. L'organizzazione anar– chtca dovrebbe raccogliere tutti gli anarchici che sono d'accordo nelle ide~ e nei metodi, per · armonizzare i propri sforzi con aggruppamenti duraturi ed estesi. a zone sempre più vaste. 1 Tognetti, a prop.osito della mancatla rivoh1- z1one de·l dopo-gùerra, domanda se le masse sonò restate lontane da noi per incompren– 'sione d~le nostre idee oppure pe'rchè noi ci siamo· tenuti lontani da loro. Parec~hio è per la prima regione, certo;. 'ma non è tutto, ben- . _chè non sia vero che ci siamo te'nuti lontani dane ..masse. Anche noi abbiamo la nostra pa;te di responsabilità, benchè assai . minore degli alti;i. Troppe cose bisognerebbe dire s.u ciò; e sarebbe troppo lungo. Forse no'n è questo il ·il momento preciso ed adatto per scrivere la ' I storia. Ma certo sarebbe, secondo me, 'sempli- nuvole tutti quanti, come pare tema Tognetlii. La verità è che anche fra. noi,· come in tutti i pàrtiti, vi son sempre elementi incerti, che hanno idee .troppo generiche, eh.e mailc8,il di precisione, che non sono c.ioè ~inceri con sè stessi, in quanto ignorano quel che veramente so~o. -èe né siamo bene accorti .dal 1914 in poi, quando abbiamo visto più d'uno, · cha pur ere– devamo in buona fede, -al contatto dei tatt.i ri– velarsi diverso da. quel che p'a.r~va 3 diceva, e finir tanto male! Far. appeno '1Uind1 ad una mwggiore coscienza di sè rer tutti non mi sem– bra poi ·troppo fuor ,di luqg?, .. ' ' Ed infine Tognetti e tutti gli altri 1.·he g1 u- dican le cose no~tre da lontano,· e c. leggono· so1o s·uila carta, debbon_d anche sfoezarsi n S(,:e– verare l'intenzione. dalla forma, ~ a q nale l' lti• 1na può esse·rè talvolta paradossale ,e at1dare oltre i limiti,. ecc., a seconaa del tempe.~afiteuto, ·o· dello stile personale,_ delle impressoni del _ momento, dello stato d' a~imo; e così via. 'Ve– drn.nno allora che tutti siamo,, ancora ~ sem– pre,· sµlla, buona strada- con la ferma volontà di restarvi e non defletterne finéhè ci resti u·n soffio di vita. LUIGI FABBRI. I cistico· ·e troppo comodo addossare tutta la re- ·, sponsab'ilità di tanti er!ori ai s_oli avversari. ed ai capi, assolv_endone completamente lc:1 masse proletarie e noi stessi .. :· LA·--. DIFE-SA D.E L-LARl,VOLU Zl ON E- . Ma· il fatto ammesso da Tognetti che le maisse -siano rimaste lontane da' noi (benchè' meno lon- ., . . . . tane che in altri tempi) dimostra. che non è sempre vera F altra sua affermaziòne che ·nei n1omenti. di crisi le ~asse vengono verso di ·noi .. Spetta a noi quindi di andare a loro, e andarci . . I co~ idee .chiare su tutto. . ' .'.Molte altre cose vorrei dire,' chè ogni rLffer– .mazione di Tognetti mi spronerebbe a, -svi.inp– . · pare· un argome11to. di.verso._M~ è- ora di s~rit1. gere. Del r~sto su tante ,cose ripeterei· il già JÌ,oto e su cui cer~o· Togne:tti s3<rebbe d'1,c·cord0. Mi resta, prima' dì' conclµdere; d'avverFire. Tognetti di non formalizzarsi troppo, a propo– sito ·qi queste nostre. appassionate dis~ussiioni, per ·qualche frase ri.on sempre a suo posto, ma , -. certo det:bate dalle migliori i1~:tenzioni é dal d~siderio di ,un ~aggior bene,. S.~ ijualcuno; ·qui o. altrove, ha d'etto- ,che bisogna ·essere sinc~ri e' precis1, non essere troppo generici, nòn vagar .n..e"ile · nubi, ecc., ciò non ·sigp.ifica affatto con– ·fesi;;arsi confusionisti, insinceri . e acchiappa- PRE)MESSE . Il 18 dic1e,mbre. 1'791 il girondino Isnard oom– pariva nel Cil'Ulb dei ·giaGoib:ini coin un:a1 spada in, mano ,e,sclamando: « V 1 ede-te quest-a lam.a, o $ignori?· Essa sa;rà semp:r:e. vittoriosa. Da teir- rilbile gr1do sarà ièm.esso (tal popolo frrun..._cese e arlla .sua ·vOice ·. risponderanno quelle de.Uei. altre nazioni. Il suO'lo 1 si coprirà di gue,vrieri e: tutti ·i nemici d~Uai lipertà s•air8lllno soppressi daAllai faietcia della· tel'!r'a ». Vi s-ouo molti rivoluzionari ehe fan.no :rri:oor– d~e ,qu-esto p8ll"s<magigio.E si che· il proble.roa · de1la di,feisa; de.Ua, rivoluzione ,è uiJ.ol deii proble– mi vitali. Il v-ooeirecihei molti lo risolvono con 1~ più ottimistica re,tor:iica è CIOlSa ,ohe preoco~ E>avi_vamente_,oolor-0 che_ rite~g10no,. come ri– toogo io, che. una r:ivoi1uzione nieoossiti, per raig,giungere Wil gr~o di ,este.µsione e di svilu:R""' po - j;~e da ~ssi~al'le le oonqui'Ste sooièlis di ·fOJl"z;e armate coordinate fra ·loro· ed" sistem.a.ticam,ente · e C()ID.tinuamente.

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