Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

7 0 8 . F. Crispolti di Regina, suo principale confidente fra i rimasti a Napoli, di far sapere al Re Umberto quanto gli sarebbe dispiaciuto che fosse dato ad altri i l predicato d'un membro della casa propria. I l duca si a b b o c c ò con un personaggio assai benviso ad Umberto, i l quale accettò di far la commissione e me ne riferì l'esito. U m b e r t o gli rispose : « Faccia sapere a mio cugino Francesco, che la politica ci p u ò condurre a disputarci anche fra parenti i troni, ma non i titoli. Stia pur sicuro, sulla mia parola di gentiluomo, che i l titolo di conte di Caserta resterà indisputato a suo fratello ». Venuto al mondo i l figlio d'Amedeo e di L e t i z i a , C r i s p i , o volesse prendere una rivincita della risposta datagli da quest'ultima, o, nell'attenersi ai fasti del Risorgimento, volesse consacrare i l r i – cordo di quello che alla Camera egli avea chiamato « i l mio decreto di Salemi », cioè i l decreto con cui i l dittatore Garibaldi avea fissato come programma e come formola del plebiscito siciliano, i l motto « Italia e V i t t o r i o Emanuele », ottenne che i l neonato si avesse a chiamare Conte di Salemi. I I I . L a Principessa teneva grandemente alla gloria del C ò r s o che in un espressivo busto marmoreo figurava in una delle principali sale del suo appartamento. U n giorno in sua presenza una dama, allo scopo evidente di pungerla e di lisciare le duchesse di Genova, Elisabetta sassone e Isabella bavarese, anch'esse presenti, fece u n cenno ammirativo alle Case di Sassonia e di Baviera. L a Principessa L e t i z i a seppe associarsi prontamente a quelle parole, ma ne s v i ò la punta ricordando che infatti Napoleone avea tenuto le due Case i n tal conto da aiutarli a diventar re, di duchi che erano. N o n so perché mutasse in latino, Laetitia, i l « bel nome ita– lico » che nel battesimo le avevano dato a ricordo della « c o r s a Niobe » ; ma negli anni della vedovanza volle un bel giorno sug– gellare anche meglio la sua derivazione dalla quarta dinastia fran– cese facendosi oramai chiamare A l t e z z a non solo Reale, come pel matrimonio le spettava, bensì anche Imperiale, i l che non era secon– do le regole araldiche. I l Re Umberto, che le voleva molto bene e che al giungere della nuova duchessa d'Aosta E l e n a di F r a n c i a , aveva serbato a L e t i z i a la precedenza su quest'ultima, m a n d ò tut– tavia alla napoleonide un personaggio, — da cui lo riseppi, — per

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