Pègaso - anno V - n. 3 - marzo 1933

Ricordi pascoliani 2 5 9 gli piacque e da quel giorno, per diversi anni, m i diede prove d i vera amicizia. I n t a n t o per prima cosa scrisse questa dedica al volumetto che mi regalò : « A l mio caro amico P . M i c h e l i dal quale tanto gaudeo laudari ». E prendeva così occasione di ringraziarmi e di farmi u n complimento, perché quelle sue parole latine erano tolte dal verso di E n n i o che dice: « L a u d a r i a laudato v i r o ». L ' a n n o dopo egli vinse i l primo dei tanti premi che ot– tenne nella gara internazionale di poesia latina di Amsterdam col poemetto Veianius. All'esemplare del poemetto che mi regalò, questa volta mise come dedica una saffica « ad Petrum Micheli ». P u b b l i – cai questa saffica dopo la morte del Pascoli i n u n opuscolo p o – lemico contro certe critiche troppo acerbe del Croce alle opere di G u e r r a z z i e ai versi del Pascoli. L ' o d i c i n a ha una storia che merita di essere raccontata. Q u a n d o i l Padre Ermenegildo Pistelli si era accinto a r i u – nire i n un volume tutte le poesie latine del Pascoli, con una circolare stampata, se non sbaglio, nel Marzocco, pregava tutti coloro che avessero versi l a t i n i inediti, autografi od apografi, del poeta o anche già pubblicati ma non da l u i e presumibilmente non molto conosciuti, a mandarglieli per inserirli nella sua rac– colta. I o mandai al P r o f . P i s t e l l i i l mio opuscolo contenente la saffica pascoliana e ne ebbi questa risposta : « Egregio e C h . m o sig. Micheli, R i c e v o i l suo bel libretto. È ben ragionato e ben scritto. Pure, io non saprei usare verso il Croce certe parole troppo aspre. Dell'opera s u a ; la metà per me non filosofo è buio pe– sto; e dell'altra metà almeno un quarto non l'approvo. M a certo è uomo di molto ingegno, di estesa e sicura cultura e benemerito degli studi italiani. Questo premesso, io consento con L e i i n t u t t o : sul G u e r r a z z i e s u l Pascoli. I l G u e r r a z z i è a me non simpatico per certi suoi lati meno belli d'uomo e d'av– v o c a t o : ma come patriotta e scrittore ha q u a l i t à di primo o r – dine. È specialmente « eloquente » come pochi; e n e l l ' A p o – logia sono molte pagine mirabili. Scorie sì; anche di quelle: ma anche molto oro e qualche gemma, come diceva i l M a r t i n i . E a me, che sono straordinariamente eclettico, piace vedere u n i t i nelle sue pagine i l G u e r r a z z i e i l Pascoli. I critici d'oggi, così unilaterali, direbbero che se piace l'uno, non p u ò piacere T a l -

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