Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

Nella mia ombra E piange. La vecchia non parla; la bruna lava. Io ho il cuore come la pece; e non riesco a piangere. - Figlia mia, basta ! Figlia mia, basta ! Ho tirato le gambe giù e mi trovo seduto sul letto. 179 Dunque, Rosalba è veramente morta! Ma come '? Perché ? Faccio male a dire: - Perché? -- È unai d'omanda che ha fatto la madre in una maniera così profonda! Non è poRsibile ripeterla. Dico soltanto - il nome della piccola : -' Rosalba! Rosalba! - Quanto augurio, in questo nome! Ella era forse nata- per vivere nella luce, nei giar-dini.. .. La stanchezza mi fa di nuovo sdraiare sul letto. Guardo le pareti della camera, un po' irregolari e disadorne. In un angolo, ci sono alcuni libri di autori nuovi, con la copertina pallida e invecchiata... ... Improvvisamente mi a-ccorgo che « tutto è finito >J ! Nella mia - anima, non c'è più il cortile, né le donne, né i bambini. Mi alzo dal letto. Cos'è avvenuto? Forse, il vento ha chiuRo il filo di imposte, d'onde mi giungevano le voci e i suoni. Mi avvicino al balcone e lo socchiudo. Poi torno a sdraiarmi sul letto e origlio; ma odo soltanto una voce dispersa e un rumor di tranvai. La voce era della pallida; ma il suo viso? Non sono riuscito a ved'erlo. Dov'è? M'accorgo che la Volontà di udire, per cui riuscivo a percepire i suoni più leggeri, è finita misteriosamente in me .... Mi aJzo; spa– lanco il balcone; torno sul letto. Un'infinità -di voci e di .suoni, fra cui risa molto lontane e. cin– guettii -di rondini, penetra nella camera e mi stordisce. Ho i nervi scossi. Richiudo il balcone .... Dunque, è finita? Io ho ascoltato, in quel modo minuzioso e isolante, fino al momento in cui il dramma s'è compiuto. Poi non ho saputo più ascoltare; e tutto s'è allentato e disperso. La mia ansia cresce; le mie. impressioni si fanno più agitate. Forse, io ho soltanto creduto di udire; e laggiù non è accaduto nulla; e tutto è accaduto in me. Ho la stessa emozione di chi, al buio, stringe, con una, mano, la mano d'ell'avversario; stringe con paura, stringe con ira, perché - sente che l'avversario è ugualmente feroce verso l'altra sua mano, e poi s'accorge che è la sua destra che stringe la sua sinistra; e che nel buio non c'è nessuno. Balzo dal letto; esco di nuovo nella luce. L'Etna è pieno di solennità e pare sia immerso nell'ombra. Ma in quale ombra ? L'infinito è senza nuvole, terso, chiaro e misterioso. Poiché l'infinito, quando è più chiaro, è più misterioso. BibliotecaGino Bianco

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