Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

222 P. Nardi - Lettere di Arrigo Boito Boito e i ,senatori Colombo e de Angeli». Ecco spiegato l'enigma del notturno ritorno coi due libri in tasca, e anche aperta una spia su figure e costumanze di quel superstite mondo ottocentesco alle soglie del :dovecento. Spie molteplici .potremmo aprire anc6ra. Ché l'epistolario formicola cli nomi e di dati. Il de Rensis l'ha corredato inoltre di venticinque ritratti: tutti disegni assai espressivi di Memmo Genua. La divisione della raccolta pur essendo per materia o per destinatarii, obbedisce anche a criterio cronologico. Ne vien fuori, fra l'altro, la storia esterna della produzione boitiana. La fortuna del Mefistofele può esser seguìta paisso passo, in Italia e all'estero. E la genesi del Nerone? A Paolo Reale, da Mystki, il 19 aprile 1862: « In questo momento, per farla ridere, sono sotto l'influsso magnetico di Tacito ; e medito un gran me– lodramma che sarà battezzato con un terribile nome: Nerone». È la prima lettera, in ordine cronologico, che si conosca. Boito, ventenne, appena uscito dal Conservatorio, viaggiava in Polonia; aveva dinanzi a sé tutta una vita d'artista. « Mi sono costruito con le mie •stesse mani, e con grande amore e fatica, lo ,strumento ·delle mie torture » : sc:riverà • quasi sessantenne . .Sempre più curvo, sempre più pieno di rughe, ba– da,va anc6ra a perfezionare lo strumento, quando la morte lo c.olse, diciassette anni dopo. E dire che in una di queste lettere, del '76 !, si legge: « la mia nuova opera mette quasi ogni giorno una foglia e se non dovessi andare a Torino e a Roma per tutelare le ·sorti del Mefisto– fele, e perdere così un paio di mesi preziosi, potrei forse aver compiuto il Nerone per l'anno venturo». Dunque, nemmeno da questa parte, - degli sviamenti fatali al com– pimento ,del Nerone, - spunta un sostegno alla tesi di ·acedie boitiane. Non fidarsi delle apparenze. Non fare come Boito, che voltava, per facezia, Bellaigue in Bella.equa. Un Bellacqua sotto il peso ,de' suoi quarantatré anni di collaborazione musicale alla Revue des deux mondes. Altro che ,sedere abbracciando le ginocchia! Mi viene in mente adesso che l'erede ed esecutore testamentario del maestro ha ricostruito, tale e quale, a Parella, lo studio milanese di lui. Ohe ci siano anche le sottili reticelle contro le mosche ? Ci sono di sicuro le lettere di Bella.equa; e il marchese Franc€Sco Carandini, mio fervido e intelligente informatore piemontese di cose fogazzariane, me ne citava proprio in quesw giorni una: (Parigi, 21 aprile 1898, dopo un 'soggiorno di Boito iri quella città): « J'ai été ravi de vous voir un peu. Et je ne suis pas le seui. M.me ... , que j'ai recontrée l'autre jour, raffole de vous et vous déclare lè premie r, - et de beaucoup, - des trois _Italiens de la saison. Les deux autres sont F'ogazzaro et D' An– nunzio l>. Se Boito poteva apparire flemmatico con le donne sembra che_ quest~ gli ronzassero intorno volentieri (« ne sapeva q~alcosa l>, assicura 11 de Rensis, « la contessa Ma:ffei»). Honni soit qui mal y per,;se : ma anche con le donne giova qualche volta comportarsi come con le mosche : imprigionandole, - bicchiere e carta alla mano - p_aca:tamente, per liberar,sene con altrettanta pacatezza. Il che 'non 1ngn1ficaessere frigidi. · PIERO NARDI. BibliotecaGino Bianco

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