Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

/ 452 G. Alberti abilissima scelta dei dialoghi, nello stacco delle battute, nell'inter– . secarsi delle linee di azione. Veramente, crescendo e d.imilf/;uendo, gioco e sviluppo musicali erano già chiaramente riscontrabili nel . 1ilm muto, ma la grafia.s'intende come s'è arricchita a farsi so– nora. E così Oimarron, - che narra le vicende di Yancey Cravat, avventuriero, giornalista, filantropo, sorta di ,fuori legge puritano, protettore dlegli umili, paladino degli indiani, pasto!e evt1,ngelico improvvisato, improvvisato difensore di una donna perduta, orga– nizzatore. frattanto della città di Okla-homa che ci vediamo inan mano so\.gere sot_tò gli occhi dai ricchi campi petroliferi nel lungo periodo che corre clal 1889 ai giorni no~tri, - Cùnarron, dico, nel narrarci questa vita tumultuosa e molteplice in cui intorno a Yan– cey Cravat, a st'ta moglie Sabra, ai suoi figli, pullula tutto un popolo na,scente, tocca all'epica con una potenza affatto sinfonica per il complesso e vasto fluire dei i-moielementi, tutti prosastici, ma tutti necessari, e ciascuno al suo posto. Prosa, lo ammetto, un po' ridon– dante, fin retorica talora: ma è la retorica, inerente al soggetto stesso, e se c'•è della cromolitografia, è tenuta a fuoco dal direttore che di questa retorica sa benissimo servirsi ai suoi fini senza mai la– sciarsene soverchiare. J'.; uno di quei films che quando l'America li azzecca non·c'è .quasi nessuno che le possa sta.r a paro. Ramn:ten– tiamo il famoso Birth of a, Nation cli Griffith e Thc Covered Wagon di James Cruze. Soltanto i russi in questa grandiosa ntilizzazioné di masse possono compètere cogli americani e anzi talo,ra _superarli. .Ma i russi dopo av~r conquistato il primato mondiale col film muto·, non sono anc6;ra che alle prime armi nei riguardi del pa,rlato. E l'am– mirevole di Oim-arron è che non immaginiamo come si s~rebbe po– tuto fare a meno del dialogare di tutta quella gente. Howard Ea– stabrook, riduttore del film dai dati del romanzo, e Wesley Ruggles, il giovane direttore, 8ono due nomi da non dimenticare. L'altro film al quaìe accennavo più s0pra s'intitola The fro'/'/,t page e come ho già detto si tratta di una satira dei sistemi_ giorna– listici in America. Ma sarebbe vano tentare di riassumerne altr9 che sommariamente le complicate vicende, e così rapide che ci si domanda se vincerà la velocità degli atti o quella Q'elle parole. Ag– giungo che i personaggi parlano quasi tutti in uno- .strettissimo _slang professionale e locale, e sfido chiunque non sia diciamo così di casa a intendere la metà delle parole. Ma non importa. È il ritmo che conta. Già Gide lo diceva ,d[ Hallelwia nei riguardi del pubblico francese : « a prendervi interesse non è necessaria la comprensione delle parole)). Del resto questo è pacifico per lo spettacolo d'opera, anche per quello wagneriano: quanti sono quelli che seguono l'azione sul libretto? Wotan, Isotta e Sachs ·possono così esprimersi nel loro spesso ridicolo linguaggio, reso più ridicolo anc6ra nelle traduzioni. Ma chi ci bada? Conta eminentemente ·1a grafia sonora BibliotecaGino Bianco -

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