Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

LE MURA. DI FIRENZE". Mancherebbe a ques,to argomento ogni spulllrto di curiosità s 1 e ri– oaidesse ,su vieti motivi di riferimento topografico. Infatti ogni modesto amatore di Firenze aintica è in grado, specia1mente per le mum di quad' Artno, di rioollloscere nell'odiel'llla plM1imetria i diversi . traccfo,ti di quella che fu successivamente la città di Cacciaguida, la città di Dante e la città fi.orita ai teID1pidel .suo esilio 1 ). Anche i nostri nonni, che videro le mura del terzo cerchio dove ora girano i viali di circonvallazione, sl;l,pevano che quella più solida cintura aveva ,&ostituito gli steccati contro cui urtò un assediaitore di città:_ l'imperatore Arrigo VII. Ma qui vogliaimo piuttosto raccontare certi gustosi episodi che ci fornisce Ulil gruppetto di carte illledite ; episodi e questioni nolll meno interessanti dellà storia estema della costruzione, ormai lllOtanelle 'sue linee essenziali. :È ainche Ulll_ modo diverso di considerare le mura cittadi!lle, che fin qui interessarono gli eruditi soltainto, curio.si dì risalire alila prima :fisionomia della . città, mentre solll deg,ne di attenzione anche da Ulll 'punto di vista giuridico e :finanziario, palesandosi u1t:u1, stretta correlazione tra codesto simbolo espressivo del centro civico· e l'evoluziollle oo,stitù– zionale che dentro·• vi matura. Purtroppo sulla manutenzione della vecchia. cerchia romàma ma;ncano per Firenze le testimolllianze delll'alto medioevo, quando si sfrenò il furore dell'invasione barbarica, entrata in dominio della leggenda, che aJ.ternati ·periodi- di offesa e- di resistenza, di rovine e di restauri, adombrò favoleggiando di distruzioni e di ricostru– zioni ex nov·o << sovra 'l cener èhe al' Attila rimase>>. Ma soccorre l'a;nalogia di altre città italiane, per cui è documentata la cura cit– taidina llleilla difesa delle fortifi.ca ,zioni ,antiche; ed è confortevole annllinzio di future ·autonomie la ooim.teressenza delle cittadinalllze a questo ramo essenziale d~ll'allllministraziÒne urbana, che i di– plomi dei re d'Italia e degli :imperatori di Germania lascia;no alla libera iniziativa dei citfa1dini. I quali nell'esercizio di codesto di- . ritto ,di fortificazione e di difesa sentirono il primo vincollo di soli– darietà e si abitu~rono al concetto. di 1m rpiVopirio demainio : modesti 1 ) Per la.;prima _ela seconda cerchia vedi_la piianta schematica qui riprodotta. Biblioteca GinQ ~ianco . \

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