Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

414 R.· Calzini Cosi il soprannome di «miopia>> che qualcuno gli aveva affibbiato era scomparso e la speranza di guadagnare le insegne di sergente prossima a realizzarsi. . . Ritrovò la Compagnia in linea: si parlava dì «azione>>; ma va– gamente per« telegrammi del fante)). A un'azione egli non aveva mai -partecipato; non era mai « saltato fuori)). Non conosceva quei mi– nuti di inerzia e di eccitamento che precedono l'attacco, il senso di disperazione e di vertigine che concorrono a trarvi fuori della terra. L'a,.zione meglio dell'attesa: tutto meglio dell'attesa. E osser– vare le piccole cose senza pensare alle grandi, guardar un po' l'oro– logio, un po' le mani; cacciar giù con una specie di gola e di nausea il resto dei « viveri di conforto >> distribuiti la sera innanzi. Bisogno di non guardarsi in volto l'u~ l'altro; ma necessità di toccarsi, di abbracciarsi. Trasformazione subitanea dei volti dei pensieri. Anche un prestinaio era autorizzato dal destino ad esser pen– sieroso, quella mattina. I Comandi volevano che si rettificasse un saliente: preparazione indispensabile per un'operazione più vasta. I Comandi non avevano esitato a promettere licenze, medaglie 1 premii in denaro, e questa generosità aveva messo in sospetto i soldati. ,Si doveva operare. di sorpresa, senza l'aiuto della arti– glieria : cosa difficile . . .« Tacea la notte placida»: qualcuno tra le.miserie e ,le preoccu– . pazioni ruminava anche il motivo musicale del divìno Verdi. Le responsabilità di un caporale erano ben poche: sopra lui .e prima · c'erano tenenti, sottotenenti, sergenti. (Non parliamo dei generali). Egli poteva chiédersi come cosa principale se conveniva o meno tenere gli occhiali. « Brutta cosa non veder chiaro)), ripeté a. se stesso· con una specie di rancore e d'ironia. I gerarchi del plotone stavano tenendo un loro piccolo Consi– glio di guerra. Ohe succede ? Sensazione che qualcosa succedesse ~ mancanza di respiro: la terra trema sotto i piedi. Ogni tentativo di' fuga e di parola fu interrotto da un'ondata di fango e da un crollare di edifici immaginari dentro una fumacéa pestifera e una luce fragoro_sa. Via gli occhiali via l'elmetto; si trova proiettato in un improvviso rigagnolo. - Questa è da raccontare : un t;recentocinque ! Trecentocinque · o quattrocentoventi. · · - ,Siamo traditi, traditi, - mormora conie mi pazzo uno che ha visto sparire in un lampo mezzo plotone. L'ora dell'azione è immi– nente: tocca al caporale prendere il comando. Sospenderanno l'azione? No: tutta la linea è in movimento;_ ribolle. Egli cava dalla scatola della maschera un secondo paio d'occhiali e se li ~ette. In tempo per veder il disastro provocato dallo scoppio e il balzo che si deve fare. I cavalli di Frisia sono stati •aperti dagli esploratori nella notte. Si incomincia bene. Dov'è quello che pen- BibliqtecaGino Bianco

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