Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

400 M. Valgimigli la strada; e giunsi alla riva; e, pio, ne toccai l'acqua. Ma anche, poco dopo, entrai in un'osteria; e questa volta la multa me 1~ pagai da me. . Da Alleghe a Oaprile un'ora di strada maestra deliziosa, lungo il ùordevole; e- a Caprile scoprii il barbiere di Giosuè Oarducci. Sapevo che a Caprile il Oa,rducci fu nel 1886; ricordavo alcune letterè di quella estate alla famiglia e adi amici: ma di trovare quivi memoria di lui e persone che lo avessero conosciuto, dopo· quasi mezzo secolo e la guerra, non speravo affatto. Domandai tut– tavia; mi indicarono un giornalaio: un pover'uomo che andava attorno alle autocorriere quando arrivavano, e aveva sotto braccio una dozzina di giornali, e un giornale o due vendeva a chi per caso lo notasse e capisse il mestiere suo; e poi si rimetteva a sedere, in piazza, a uno dei ta.voli esterni di un: caffè. - Ood'esto il giorna– laio ? ---:: Oodest_o.- Edoardo Bosi, - mi disse, - anconitano, di anni settanta. - Il professore Carducci ? - ; e pronunciando quel nome mi guardò fisso, si alzò in piedi. ,Non era domanda che gli fosse rivolta mai in -codesto paese; né d'a forestieri. Più volte il nome - del Oarducci aveva letto sui giornali ; aveva saputo di un gran pre– mio che gli avevano dato, in pa 1 ese straniero, con nome straniero, e dell'amicizia col re e con la regina; e poi aveva saputo della morte e dei funerali solenni : tanto bastava perché il ricordo gli fosse motivo di orgoglio, anche se di ignoto· altrui e quasi sdegnoso or– goglio. Botteghe stabili di· barbiere neanche Òggi sono a Caprile; e le liete signore e signorine vanno adl Alleghe : tanto meno allora : e del resto col Carducci l'ufficio del Bosi si limitò a spuntargli e aggiustargli barba e ca.pelli due o tre volte al più· nel mese che ci stette. Più accostevole consuetudine gli dette invece, mi diceva, il , gioco delle bocce, che il Oarducci amava e praticava; di che è cenno in una lettera del Oarducci stesso agli Zanichelli, del 12 ago– sto : « Io sto bene; e anche la passata domenica feci, a piedi, s'in– tende, una lunga e alpestre scorreria nei domini di Sua Maestà Apostolica, e giuocai alle bocce all' ombra della bandiera - au– striaca>> : cioè di là dal confine, che era a circa un· chilometro da Oaprile. E il Bosi o partecipava del _gioco direttamente, o al gioco serviva; nelle soste, beveva insieme qualche bicchierino di amaris– sima grappa alla genziana. Così seppi che il Carducci era alloggiato nell'Albergo delle Alpi, dii certa signora Oaterina Callegari ; che, l'albergo, allora frequentatissimo da stranieri, specie americani, non c'era più; che la signora Nina aveva sofferto dissesti econo– mici gravi, che viveva di solito in Milano, e solo d'estate capitava , a Oaprile in una sua umile casa. - Andiamo dalla signora Ca– terina. La trovammo. Una signora veramente, di animo e di costume: BibliotecaGino Bianco '.

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