Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

476 U. Ojetti - Lettera ad Alessandro Pavolini; ecc. finestre fitte fitte per ricevere ogni raggio di luce e di ca1d9, e le lung-lt~ vetrine d'oggi vengono proprio da quelle finestrate; ovvero la sede dei Canottieri del Lario che l'architetto Mantero ha costruito così ariosa e luminosa in aperta comunica,zione col lago; o anche la tettoia slanciata, dall'ingegner Nervi .sulla gradinata, del nuovo Stadio ,fiorentino; o la linda casa alzata dall'architetto C,1pponi a Roma sul Lungo Tevere e per la sua facciata concava, da un architetto più conservatore di me, - chiamata,, non senza affetto, il Borromini in camicia; e via dicendo. Ma forse tutti e due, a vedere per la ricostruzione della Palazzata di Mes– sina, il progetto dell'architetto Libera che pure tra i più giovani di costoro mostra una fantasia ben riposata e cadenzata, penseremmo piuttosto a un lungo e sgargiante albergo balneare che al prospetto mo- numenta.le d'una città sul suo porto. · La nost ra scelta insomma sarebbe fatta bad'ando non solo alla con– v,enienza tJ.·a la fabbrica e il suo scopo ma anche a quella tra la fabbrica e il luogo dove ha da sorgere; e a dir luogo dko clima, aspetto, storia e carattere, come a dire uomo si pensa all'animo, all'indole, al cet<i, alla patria di lui, perché gli uomini che dovunque si sentono a casa loro, senza preferenza e senza nostalgia, sono come le nuvole e ogni vento se li porta. E, per fortuna, hii ed io non essendo dei puri matematici, non saremo mai di questa razza volante al disopra d'ogni con,fine. Dico matematici mirando non solo ai meri razionalisti tutto calcolo, ma anche a Leon Battista Alberti là dove scriveva: « Quelli (i matematici) col •solo inge– gno, separata ogni materia, misurano le forme delle cose. Noi perché vogliamo le cose essere poste da vedere, per questo useremo più grassa Minerva,,. Più grassa, non d_isolo ·scheletro. È che i razionalisti non credono che le fabbri,che ,sieno poste anche per essere vedute, come ere~ , deva l' Alberti. Proprio mentre le sorivo leggo in un articolo ,dell'archi– tetto Pagano che là casa oggi deve essere concepita non pel piacere dei pa~anti_ m3:solo pel godimento di chi la abita. Le sembra questa una concezione 1tahana, ? Basta far due passi in via Tornabuoni per ri– spondere. Cordialmente suo . UGO ÙJE'l'TI. .. ' BibliotecaGino Bianco

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