Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

\ I OIOLAMI DI B.ANNE. Ogni anno, all'avvicinarsi delle prime domeniche d'agosto, Lin8J sentiva salir dal suo cuore sereno la nebbia leggera d'un turbamento. Ormai sapeva che al primo ciclamino che i suoi figlioli avessero visto in città, bisognava condurli nel bosco di Banne, sul Carso, a coglierli con le proprie mani. Aveva cercato altre volte di disto– glierli, d'offrir loro in com~nso una gita più bella e più lunga: per mare, a Capodistria o a Pirano; ma non c'era stato verso di per– suaderli, di farli mutar proposito. Avrebbe potuto imporsi, dir di no e basta ; ma la sua coscienza era troppo delicata per mortificare una gioia così viva dei suoi bambini soltanto al fine di rispar- ~ m~are la propria irragionevole sensibi.lità. La mattina della terza domenica d'agosto era stato scoperto, per la strada, sul petto d'una signora molto elegante, vestita d'un , color roseo come l'aurora, un mazzettinei· di ciclami: erano appena una sfumatura, un tono di dolce pallore lievemente violetto, su quello sfondo. I fanciulli avevano gridato : « Mamma, mamma, i ciclami ! >>, ma lei li aveva visti prima di loro e il cuore le era mancato. Quel mazzolino le aveva richiamato di colpo un altro mazzolino, quel vestito un altro vestito, lo stato d'animo evidente di quella donna che passava per la strada come una regina delle fate, un altro stato d'animo : oh, tanto diverso, quanto erano diversi la gioia dei bimbi e il sole, che folgorava n~ll'azzurrp sopra le case, dalla tristezza e dal buio· che le si erano fatti improvvisamente :nel– l'anima. Il. pomeriggio di quella stessa domenica, nel pieno calore della giornata, madre e :figlioli salivano .l'erta strada dì Conconello, at– traverso un querceto ampio e rado, dai tronchi e dalle ramature nere tra le chiomè ariose e chiare. Raggiunto il ciglio d~l Carso ·a Con.conello, sarebbero scesi dall'altra parte, in mezzo a un altro bosco, di conifere, a Banne. Livio e Renata avanti, saltando, rin~ correndosi, ritornando sui propri passi, raccogliendo bacche e sca– gliandole via, voltandosi di tanto in tanto verso la madre; la madre dietro, più lenta, sorridendo ai figli e lasciandoli scapriccirsi, ma triste dentr,o di sé, soffermandosi di ·tratto in tratto come per vol– ger lo sguardo, giù per il pendio; verso la città e il mare che ap- BibliotecaGino Bianco

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