Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

678 E. Rocca dei capelli, il tipo che fin dal tempo di Tacito passa da noi per tedesco. E bttto ciò non è che immagine di un contrasto non soltanto esteriore: quest'uomo collocato, come una sua eroina, tra, le razze 7 è destinato anche dalla forma della sua spiritualità ad apparire ai ghibellini guelfo, ai guelfi ghibellino. Se il pizzico di grazia latina che li rende amabili è stato il passaporto tra noi d'alcuni brevi racconti del tedeschissimo Thomas Mann, non stupisce veder certi prolissi romanzi di Heinrich addotti a prova dell'incommestibilità letteraria dei nordici. E viceversa il suo bisogno fisico dell'Italia, . il mai troncato suo idillio spirituale con la Francia illuminista e democratica, le sue poche gocce di sangue romanico son stati troppo comodo pretesto a molti suoi connazionali (e non solo all'idrofobo razzista Adolf Bartels) per negare legittimità alla sua virulenza antiguglielmina e per considerarlo, come in altri tempi si fece per Heine, un estraneo, quasi un nemico. Né tanto furore stupisce, anche quando si pensi che non era sadismo antinazionale o mero odio al regime quello che in tempo di guerra gli fece prevedere, se non proprio desiderare, la sconfitta. Singolare è soltanto che a portavoce di questa patria indignazione la sorte abbia scelto, tra– gico simbolo, proprio il fratello. La stessa drammaticità si perpetua nel suo destino. Quel ch'egli ha preveduto si realizza, non quello che desiderava. La democrazia; sognata non è frutto di lenta maturazione ma « dono della scon– fitta)), il cittadino ,è mancipio dei plutocrati quanto prima il suddito era sommesso all'autorità statale. Anche in campo più suo lo scrit– tore Mann non sempre è quel che ha voluto essere e miete proprio dove meno ha meritato. Vuol dare ai tedeschi il romanzo sociale che Gutzkopf Freytag Spielhag:en tentarono invano, e che invece· Balzac Zola France Rolland diedero alla Francia, e viceversa riesce dove minore è la sua preoccupazione della tesi. Mal noto quando giovane dà il suo meglio col Professor Unrat e con Die lcleine Stadt 7 portato alle stelle a quarantasett'an'ni per la sua puntuta e disar– monica trilogia dell'Impero perché coincide col rivolgimento poli– tico, è di nuovo trascurato quando, in più schietta arte, la tendenza non s'avverte che di riflesso. Araldo infine di tutta la letteratura attivista e politica d'oggi, è ignorato proprio da quei giovanissimi che sarebbero impensl;l,bili senza di lui. E intanto nessuno meglio di lui conosce e giustifica la gioventù tedesca nella cui antintellettualità e indifferenza morale egli vede una conseguenza delle colpe dei padri e una forma d'adattamento a tempi troppo duri. De' quali ultimi tollera le contraid.dizioni e gli scandali patenti appunto perché patenti e non come prima soffocati dietro la pulita faccia dell'Impero. Ne deriva un otti– mismo più pedagogico che persuaso, un'indulgenza che non con- BibliotecaGino Bianco

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