Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

SETTIMANALI. Gentile e gli esami. 6 settembre. A leggere l'ultimo numero di Politica Sociale, Giovanni Gel).tile, per quanto riguarda gli esami nelle scuole medie, sarebbe ama– ramente deluso. Con la riforma, ancora segnata dal nome di lui (ma dopo la i-ecente silenziosa riforma della riforma essa, dovrebbe portare il nome del ministro Giuliano, non certo, apostata per tanto poco) Gio– vanni Gentile aveva sperato che all'esame, mettiamo, di maturità clas– sica gli alunni nei nuovi « esami di gruppo» davanti a professori mai prima veduti, avrebbero finalmente rivela,to il loro pro.fitto reale, le cose cioè non solo imparate ma « penetrate e trasformate in convinzione e sostanza del proprio pensiero)). Generoso sogno, che ci aveva com– mossi tutti, specialmente noi che non siamo pr0fessori, tanto bene ci presentava il miracolo d'una scuola rinnovata fin nel fondo dell'anima, e d'nna generazione di raga,zzi promossi veramente ad _uomini. Scrive in– fatti il Gentile: « Il profitto reale dovrebbe esseJ'e l'acquisto da parte dello scolaro di qualche cosa di simile non cli quel che sa, il professore, ma di quel che è il p1·ofessore : di quella forma di mentalità per ,ç,ui·questi sa quello che sa, in quànto se ne rende ragione ed è sempre capace di renderne ra,gione. Si tratta non di una certa quantità di sapere, ma di una certa qualità)). · E invece il sogno è finito e il risveglio è duro. « I prof_essori non ne hanno voluto sapere,. Direi che non i:;i sonu ·voluti scomodare)), Credo che qui il Gentile sia, per ~1moredel meglio, ingiusto v,erso il bene. Se non li conosceva lui i professori, dovevamo ·conoscerli noi che da fuori applaudivamo ? È deluso lui; ma siamo più delusi noi a vedere che egli, benedetto_ filosofo (qui, benedetto non, è un nome proprio), teneva e.osi poco conto della realtà. I professori sono quello che sono, con una buona percentuale di ottimi e con la solita maggioranza di uomini medi e anche mediocri: la quale maggioranza per gli esami di maturità è stata pro– prio dal Gentile aumentata con l'invenzione del « membro estraneo 1). E su questa invenzione ormai gli aneddoti sono, dovunque tanti che un autore comico, se in questi tempi muso,ni ce ne fossero ancora, potrebbe fare, di questo intruso un personaggio immortale. Voler trrusformare tutti questi esaminatori per un colpo di Qacchetta in acutissimi psico– logi che in dieci minuti di domande su uno storico latino o su un tra– gico greco o r,m un poeta italiano, su un problema d'aritmetica o su una battaglia famosa riescano a capire le convinzioni e la sostanza, addi- BibliotecaGino Bianco

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