Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

Villa Beatrice 311 la villa? Ohe aveva immagiµato, vagp_eggiato, che aveva in Il!ente nel metter il piede sul primo gradino délla scala che portava su ? E ora? Lui non lo sapeva: lui non sapeva più nulla. Andava avanti. E a ogni soglia, sommessamente: « A chiamato ? )). E non rice– vendo ·risposta, gettava lo sguardo dentro e passava oltre : « A chiamato?)). Cosi, finché fu al salottino da lavoro di lei. L'uscio era socchiuso. « A chiamato ? )). E non ricevette risposta. Ma pure apri lo spiraglio dell'uscio e ripetendo, sempre sommessamente : « A chiamato?)), gettò gli occhi dentro. . . · ~ella, d'una bellezza di là dall'umano, nella poltrona, tutt'ab– bandonata, languida, con la testa riversa contro la spalliera, gli occhi semichiusi, la bocca sorridente, ella era là. Non poteva essere una cosa vera : e era tanto naturale che fosse cosi : una cosa che non poteva esser vera. Pierino rimase un mo– mento fermo provando l'impressione di chi s'immerge nell'acqua marmata : credette che il cuore non gli avesse a reggere : poi, il rifluire violento del sangue congestionato. !Ma a poco a poco, non 1 lasciando mai gli _occhi dal contemplare, a poco a poco un rapi– mento dì tutti i .suoi sensi. E in quel rapimento, d'una voluttà ineffabile, s'avvicinò, s'accostò: la bella donna tutt'abbandonata, languida, gli occhi semichiusi, la bocca sorridente. Pierino, tremando, s'accostò ancora: al suo alito i capelli di lei, leggeri, verso la tempia si mossero. Egli ebbe paura: e ritirò. il capo. Ma quella, immobile, sorrideva ancora. Che cos'era quel sor– riso della molle bocca! Quante v_olte egli l'aveva, sognata così! E ora quello davvero era il suo sorriso, quella la sua bocca: egli era davvero con lei, col respiro sopra la bocca di lei: e quella ch'egli tòccava era la carne, davvero, di lei. Un desiderio lo percorse tutto : e in quello, ogni nozione di luogo, di tempo, ogni senso di realtà s'annullò : egli non si chiese neppure perché, come mai, quella stesse così, tutt'abbandonata, col capo riverso contro la spalltera della poltrona: quella era la bocca di lei, la carne di lei, la carne vera di lei. E ella aveva la veste un po' aperta sul petto: il petto di lei. .. · - Cosa fai ? - la voce improvvisa della Teresina. -: Ma co~'è ?... La signora .... Signora! Signora! La Teresina finì di slacciarla e insieme ricomponendole sul petto la veste: , - E tu, invece di chiamare .... O visto, sai, ò visto.... Tutti l'ànno a sapere .... Signora! ,Sig·nora !.. Reggi un momento .... C'è da fidarsi? ... Lo fulminò con un'occhiata. E corse di là e tornò con le fiale. Spruzzò con l'aceto dei sette

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