Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

304 S. A.leramo - Da vecchi taccuini Io so che la grandezza è il suo sogno segreto, quello ch'egli meno confessa, ostentando anzi la soddisfazione perfetta di sé, che par– rebbe fatuità s'egli non avesse sotto l'arco delle nere ciglia.quelle sue grigie fulgide pietre. Ride, perplesso. ·Il tempo fra noi due oscilla, silenzioso; momenti vasti di so– spensione, e il mondo sta intorno, deserto e carezzoso. Che avvien~ via da questa nostra pausa? Penso confusamente a non so quali frane, lontane : a una terra tutta dirupata, che mai avverte sopra di sé mitezza di colore e di respiro .... La nostra volontà è estranea al compiersi della nostra vita. Se uno, stanco, fallisce il colpo con cui ha chiamato la morte, sentirà, riprendendo il cammino, d'esser stato dominato da energie della sua sostanza ch'egli ignorava, ch'egli anc6ra non conosce, ma che imperiose urgono e ad ogni costo avranno la loro esplicazione. Sepolcro di Galla Placidia. Armonia. Tenuità di luce ugualmente diffusa : tremolio aureo su fondo di mare. Archi composti in gra– vità, linee disposate con misteriosa purezza in breve spazio di cui sentite l'infinito. Costrizione dell'infinito in piccola volta di stelle dominata dalla croce abbagliante. Evidenza sublime dei simboli, poesia. -Spiragli ermetici d'alaba,stro. E il buon pastore si disegna in una profoni,ità viola, in un palpito di giovinezza, su l'ingenuo mondo, su la rinnovafa vita. Nessun sepolcro mai sfidò il tempo con musica tanto intensa. La vita s'è addensata sotto questa volta di smalto fra questa luce d'oro velata in queste :figurazioni estreme dell'anima anelante: grava il silenzio d'innumeri viventi che qui chiusero un istante gli occhi abbacinati. Giunge di fuori, lontano, l'accordo q.'un'allodola. · Pensieri che giungete in silenzio quando il sonno sta pur esso per giungere, e lo superate, afferrando un momento la coscienza e facenq.ole sentire più che in ogni altro istante .l'intenso suono della vita, dove andate poi, pensieri che precedete il sonno ? La memoria non vi ritrova, al risveglio. Ad ogni risveglio è come una nuova esistenza. Pure, pensieri d'avanti il sonno, eravate forti e lucidi e anche grandi nel vostro improvviso bagliore. Forse basta alla co' scienza l'avervi sentiti; avervi Yissuti un attimo prima del sonno, e riconosciuti come parte di sé, fin allora assopita? Un lampegofar fra due notti. ... Vivere, esser presenti e vibranti quando lo sp;;ito soffia sulla nostra solitudine, anche· se un istante di poi tutto si cancelli nel riposo. E domani e sino allà fine altri pensieri ver– ranno, musica e luce prima del sonno. SIBILLA ALIDRAMO. BibliotecaGino Bianco • j

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