Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

.302 S. A.leramo mazzolino e me l'ha portato tutta contenta: quando mia sorella l'ha sgridata, quando il suo babbo ha detto la grossa parola : «ladra>>, essa è scoppiata in un pianto straziante. Piccola, non ci si può sal– vare, neanche tu potra,i..portare la, tua ingenua anima nella_ vita se non a prezzo di singhiozzi, e il canto ti si illanguidirà sulle labbra, e forse un giorno non avrai più neppure l'impulso di stendere la mano per cogliere ad altri un fiore .... Un mattino in cui ho dovuto annunciare in tre lettere una grave vicenda della, mia vita a, tre persone diverse, e, per ciascuna, senza alterare la sostanza profonda del fatto, ho dovuto non solo adope– rare parole diverse ma trovare un diverso ritmo interiore, ho com– preso inaspettatamente di quale potenza debba essere armato il libro per imporre un'unica ,;ersione a centomila anime, ignote e opposte le une alle altre, per creare una mostruosa anima nuova a sua simiglianza.... ' ' Lampada ad olio, piccola ampolla di vetro, lume d'oliva, per la prima volta splendi su le mie carte, nella prima sera della mia - stanza fra i monti di Corsica. Fiammella chiara e lene, senza rlpari, che ti agiti dolce s'io muovo più veloce la mano sui fogli, che cosa vedrai nascere al tuo pacato respiro? Le stelle, fuori, nel cielo, viaggeranno, e tu ed io saremo qui, per q\1-ante sere? tu calma, io col mio spirito balenante, a vivere ciascuna la nostra luce .... Quando ho scritto, questa frase: << un capolavoro equivalente ad una vita)) invertivo l'ordine.comune dei_termini, e parlavo forse da vera donna, per cui la vita sta sempre sopra all'arte. Di nuovo è l'alba: non distingui anc6ra s'essa ti tingerà di rosa o di grigio: non importa; alzati, è un giorno nuovo, tutto principia, ed è sommerso tutto ciò ch'è stato ieri, mercé le piccole poche ore notturne che sono passate su te come passa la morte fra l'una e l'altra generazione. Alzati, l'alba è per la creatura che sa affac– ciarsi da sola ogni giorno cosi alla vita. Prima degli altri, e le :finestre degli altri sono chiuse, di quelli che giacciono a coppie, di quelli che anche sono soli .ma non sanno che il giorno è nuovo ad ogni alba, e dormono accanto a_lla gioia o al dolore di ieri, morte cose ch'essi credono vive. La vita è in te che ti a,Izi, che guardi il cielo bianco, guardi senza stanche_zza e senza timore, anc6ra una volta; come se fosse la prima. Che ne sappiamo- dei nostri istinti? Essi son tali solo a condi– zione di restar misteriosi, di agire senza il consenso della nostra intelligenza, ossia al di fuori di essa .... BibliotecaGino Bianc9

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