Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

292 G. De Sanctis - Livio e la storia della storiografia romana quali nella loro grande maggioranza .a partire da Tucidide rivolsero la loro attenzione soprattutto alle vicende del presente e d'esse fe– cero, a ogni modo, argomento dei massimi capolavori della loro sto– riografia. Questo perché il passato per i Greci, che, per effetto ap– punto del particolare svolgersi della loro storia sentono e possono sentire assai poco la continuità della loro storia, è soprattutto a,r– gomento di curiosità erudita o d'esercitazioni retoriche, mentre ìn~ vece pel Romano la, tradizione è incorporata nel presente e ne fa parte integrale e gli dà anzi il suo vaìore e il suo significato. Ma del passato non si può fare storia senza quella approfondita iI1dagine critica di cui mancava ai Romani il metodo e il proposito. E scri– vere storia del presente non si può perché del presente, volenti o nolenti, siamo attori, e l'atteggiamento di chi fa storia è per for?,a ·di cose totalmente diverso da quello di chi scrive storia. Qui sta la profonda manc,hevolezza e quasi contraddizione intrinseca di tutta - la storiografia antica, che solo la storiografia moderna è riuscita a superare. I,. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy