Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

258 A. Consiglio cose per lo meno che contrastassero con la triste e solenne armonia delle Operette rnorali. · Dovremmo concludere che il lettore itaUano difetta, spesso, di com– prensione umana. S'è detto che raramente gli scritto,ri italiani dell'Ottocento hanno, come i francesi, prodigato nelle lettere quanto doveva essere nutrimen,to della loro produzione artistica. Un'eccezione nell'ultimo Ottocento, può essere considerato Edoardo Scarfoglio. Noto per una impetuosa opera di critica romantica e per alcuni saggi di arte narrativa e di poesia, inseriti nel movimento carducciano-naturalistico, nella, storia letteraria egli non resta come figura di molto risalto. Anche ·nella storia politica, l'eco ridondante dei suoi scritti e dei suoi pamphlets non basta a rico– struire una personalità consistente e determinata. Quindi, mentre l'opera critica appare assolutamente superata dalla più chiara e nutrita critica idealistica, e l'opera artistica resta so-ltanto giovanile e di secondo piano, e l'opera pubblicistica difficilmente rintracciabile, la sua fama più vera– mente di:l:l'usa,se non popolare, è affidata a un gruppo di lettere amorose intitolate Le.ttere a Lydia. Strani documènti, vergati certissimamente per riman,er privati, eppure artificiali, scolastici, impacciati in rievoca– zioni archeologiche : amore di maniera, frasi e concetti di chi vuole ma– scherare la, propria sostanziale freddezza con pretesti intellettuali e con l'inflazione dei sentimenti. Esiste certamente un caso ,Scarfoglio, bench é i casi di scrittori la cui risonanza sia inferiore al loro merito rea.le déstino una plausibile diffidenza: è difficile che il pubblico atten da l'an alisi e la, propaganda dei critici per intendere e gustar,e il valore d'una poesia. La formazione del particolare oaso .Scarfoglio è stata però favorita dalla 1redegiornali- " stica e transitoria in cui apparvero le sue co,se migliori (principalmente ricotdi di viaggi in terre esotiche, libelli politici e ricordi di vita lette– raria), che di lui fanno uno dei più originali e schietti prosatori della fine del nostro Ottocento. Temperamento romantico{ strettamente legato a una esagerata vita fantastica, non ebbe altro mezzo di comunicazione e di azione che la sua penna, ed essa fu ardente, mutevole, aggres,siiva, nostalgica, romanzesca secondo il va,rio impeto delle passioni' che lo travagliavano. In sostanza, questo personaggio byroniano (benché egli protesti contro questa definizione proprio in una delle lettere di que– st'epistolario, ,essa è calzante sopratutto ricordando, quel che i perso– naggi del grande romantico avevano· di autobiografico), fu un timido e per timidezza misantropo e misogino. Taluni suoi gesti impulsivi vio– lenti, fragorosi, furono appunto fatti per vincere sia la sua propria 1 timi– dezza,, sia il pericolo che gli astanti: si fossero avveduti di questa $ua· inferiorità. Questo temperalllento non poteva comporre un epistolario d'amore: gli uomini come Edoardo Scarfoglio amano per impeto di fantasia, e il loro amore è troppo spesso un sogno al quale l'amata non partecipa. Lo scriver lettere, non poteva essere per lui che un freddo ma- nierllito e certamente faticoso esercizio. ' Ecco perché nelle Lettere a Lydia, risalta un cosi assiduo e visibile sforzo della volontà. Altro doveva es,sere questo romantico nelle rela,zioni BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy