Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

L'Italia ed Ernesto Rmian dalle lettere di l1ii 17 3 1-enza rammarico e sdegino. Ripetutamente Renan si dichiara 1110n altro che ricercatore della verità; ed a servizio di questo suo pro– ponimento egli pone la sua poderosa cultura ed un· metodo di studio strettamente scientifico, quello, cioè, della critica storica, costi– tuente, com'egli diceva, la ver:-t :filosofia. Suoi maestri furono principalmoote scrittori tedeschi. Le- loro opere ven111ero. presto nelle sue maJni, e presto Rena111 -foggiò alla germanica la sua mente scientifica. Già nel 184-8egli poteva scrivere· ·cosi ad A, Hurnboldt (vol. I, p. 11) : Le opere vostre e del vostro nobile fratello sono fra quelle che più hanno influito sul mio pensiero e sulla mia vocazione .... A voi, e con voi agli altri grandi di cui la Germania si onora, io debbo l'aver retto contro .le seduzioni dello spirito superficiale e l'attrazione della comune opinione. In Germania egli vedeva rifiorire que' metodi d'indagine e di critica, che egli stesso poi nei suoi studi sperimentava efficaci più che _altri; là ne vedeva le numerose applicazioni nelle opere di filo– sofia, di :filologia, di storia, che sempre più gli aprivano le vie per le quali si era posto ; ma doveva Renan sopratutto colà pregiare quel corso dato senza freni al pensiero, quell'uso indefinito della ragione, che egli reputava condizione necessaria per la utilità di ogni lavoro, che seriamente si proponesse la ricerca scientifica della verità.- In Fra.ITT.cia egli non trovava altretta1I1to. E se ne duole, troppo in questo il suo paese parendogli inferiore all'altro. Avrebbe voluto risollevarlo: e perciò, lo dice egli stesso, ebbe sempre in cima a tutti i suoi pensieri, sempre fece oggetto di tutti i suoi sforzi quello che potesse tra :B,rancia e Germania formarsi tale unione, da fare tra le buone qualità dei due popoli un innesto, che le migliori rendesse comuni e :fiorenti. Pensieri e sforzi, che portarono ad una delusione, la prima fra altre che dovevano seguirgli. Si preparava la guerra. Renan ne ebbe sgomento. Nel novembre del 1867 scriveva al dottor Suquet (I, 28!:>) : La guerra con la Prussia sembra felicemente allontanata; sarebbe stata la sventura supre:r:na per la Francia e per la civiltà. Ma quando egli cosi ancora sperava, fu assa,i dolorosa la sua sor– presa -allora che sul mare di Norvegia, ove col principe Napoleone era a diporto, lo raggiunse la 111-otizia della guerra dichiarata. Qual tempesta, - scrisse a sir G. Duff (I, 327), - è sopravvenuta! quale accesso di alienazione mentale! quale delitto! Il più doloroso stringimento di cuore per tutta la mia vita io lo ebbi allora che giunse BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy