Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

RICORDO DI ADOLFO GANDIGLIO. Venne a Bologna su la fine del '95. Ma già era insignito di una sua nobiltà fra le matriicole: perché aveva vinto la g31ra d'onore di compo– sizione latina tra i licenziati del liceo, e la meda.glia d'oro gli er31stata consegn31ta tn Campidoglio dal re, e l'elogio, in Campidoglio, era stato pronunciato da G. B. Gandino, con un31 orazione delle celebri sue cele– berrima, anche per la parafrt~si in latino del ' Sempre 31vanti -Savoia ', Propera atqu,e propera ,Sabaudia semper, onde l'oil'azione fini. Anche., aveva tradotte nel loro metro, non ricordo, ora, se già pubblicate, come furono, in quel breve elzeviro zanichelliano, una diecina di odi barbare del Carducci; le qvali pa.rvero, ed erano, in un giov3Jlledi quell'età, più che meraviglia, una pr()messa .straordinaria. Tutte codeste cose, natural– mente, dai giornali avevamo sapute, o da suoi compagni di liceo, non da lui; e ce le ripetevamo fra noi quasi con orgoglio fraterno, con compi31- cenza, con ,simpati3J, con affetto. Né, a vederlo, segno veruno aveva che speci31lmente lo distinguesse: di_media statura, florido e solido, piut– tosto pieno nel volto e nella persona; e con una sua gran voce che spesso prorompeva in risate larghe, di diffusa letizi31. Par,eva un giov31nefE1lice; e for:se era: di quella felicità chElè clono e grazia di s31nità fi!sica e di equilibrio ,spirituale; e di bontà candidissima sopra tutto. Che fos.se mo– desto, e tanto più amabile fosse per la sua modestia, sarebbe facile dire; come anche sembrerebbe co,stume dover dire : ma 31nchesarebbe cosa, in verità <lipoco senso e costrutto. D irei che d alla nomèa egli temé sempre sf:lCCaturee fastidi : e questo mi è sembra.to, dei molti indizi del suo ca– rattere, il più esseuziale e distintivo_; certo, il più coerente e costante. Dopo brevi soggiorni, all'inizio del suo insegnamento, in Sardegna e altrove, tutto il resto di sua vit31insegnò 31Fano, nel ginnasio superio;re: due volte, da Bologna e da Caglia.ri, e una volta,, credo, anche da Pisa, gli furono offerti incarichi universitari, ed egli non li accettò; un'ultima volta, e sono pochissimi anni soltanto, estimatori ,suoii, i quali erano anche in condizione e grado di dargli sicur.ezza, con molto insistere, riuscirono 31persmadeirlo che concorresse ai liceri; concorse; fu primo-; ebbe la cattedra cli latino e greco a,l Minghetti, in Bologna; rinunciò a.I11Cora, e volle tornare a Fano: al liceo, ma a- Fano. Ora questa non è modestia da esser proposta ad esempio, e sarebbe inutile, ai tanti ~o– vani e giovanetti, filologi e non filologi, scrittori e poeti, i quali, oggi, a mandarli di prima nomina in Sicilia o in Sardegna, si inalberano· come di un'offesa personalg e come di un danno i_rreparabile della patria; è qualche cosa di meno o di più; in ogni modo, di meglio : è saggezza; BibliotecaGino Bianco

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