Pègaso - anno III - n. 8 - agosto 1931

214 B. Cioognani - Villa Reatrioe Romualdo guardava la moglie con tenerezza,· senza sapersi de– cidere ma la sio-nora Isabella si rimise in· capo risolutamente la ' t, . . • monachina dall'immensa tesa, si rialzò fermandosi ai ganci pen- denti dalla cintura i lembi della sottana, e se n'andò smozzicando gli epiteti che le venivano alla bocca : « Capricciosa, testarda» e « Foss'io il suo marito!>>. Il signor Ermanno seguì 1_!1 moglie. Romualdo: - Proprio ti senti tiene? Non ài bisogno di niente? - 'Ma come te lo devo dire ? E allora egli non insisté più. Ma appena fuori, tornò sui suoi passi, e entrato direttamente dalla parte della servitù dètte ordine alla Teresina di non uscire e di fare attenzione se mai la ~ignora avesse bisogno. Perfino la Raffaella, rimasta libera da ogni faccenda, s'era la- · . sciata tentare: ccPrima di rimettermi a trafficare pel pranzo, il mio grappolo lo voglio cogliere anch'io)). E anche lei, messasi una. sua pezzola in capo, era scesa nei campi. · E la villa era rimasta quieta, con tutte le stanze già in ordine. La Teresina, appena ricevuta la raccwmandazione, aveva fatto una scappata fuori per poter essere poi tutta a disposizione della pa– drona; ma, benedetta :figliola, quand'era con Guglielmo ella pe~– deva ogni nozione del tempo. E la villa era rimasta silenziosa. Ve– nivano àlleg;re le voci dai campi, veniva-il fervore della vendemmia verso le tinaie-; ma la villa, come se dentro non ci fosse più nessuno, si godeva per sé tutto il silenzio. Fresco silenzio, al terreno; su, al primo piano, il sole dorato d'autunno innamorava le stanze in– cantate. Beatrice, nel salottino suo ·da lavoro, con una delle :finestre volta a mezzogiorno e da.U'altra la vista fino agli Appennini, si era seduta nella poltrona appoggiando il capo contro la spalliera. E in quel . silenzio emergente oltre le gioconde voci, al calore che dava il sole entrando dalla finestra volta a mezzogiorno, un sole dolce d'oro con le nitide ombre fatte d'azzurro, provava un senso nuovissimo. S'era in lei diffuso un bènessere stanco, uno snervamento soave: adagio adagio un sentiTsi andar via, portata da una blanda corrente ; e in questa coscienza. lentamente perdersi. Così, con la testa riversa coiltro .la spalliera della poltrona, gli occhi semichiusi, la bocca sorridente, tutta abbandonata, languida, bella d'una bellezza di là dall'umano, la vide Pierino. (Continua). BRUNO OICOGNANI. BibliotecaGino Bianco

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