Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

7 54 G. M. Gatti fondamentalmente ad una tendenza contro di cui combattono le opere più recenti dei giovani. Per il piano generale del lavo~o, per la tessitura armonica ed orchestrale, il Sacre rappresenta moltre un'eccezione nella produzione stesisa di Strawinsky; le opere pre- '--cedenti non lo preparano; le seguenti (da Renard alla Sinfonia di Salm,i) lo contraddicono. Quattro anni dopo il Sacre) nel 1917, Serge de Diaghilew presenta il balletto di un compositore che ha passato la cinquantina ma che può dirsi un ignoto per ìl pubblico del « tout Paris )). Parade, frutto della collaborazione del musicista col poeta Oocteau, col pittore Picasso e col coreografo Miassin, suscitò discussioni, accese :polemiche, divise il campo degli amici di Dia– ghilew: nulla s'era visto di più «radicale)) dopo il Sacre; si rin– novavano, al ThMtre Sa,rah-Bernha,rdt, le invettive e i clamori che avevano accolto l'opera strawinskiana nella sala dei Perret all' Avenne Montaigne. Ma,mentre il Sacre rifulge nel suo splendido isolamento al pari d'ogni vera e grande opera d'arte, Parade è come lo squillo di tromba pugnace di tutta un'estetica che dal 1917 · ad oggi è venuta affermandosi in opere che non sono più soltanto interessanti per la storia del gusto contemporaneo, ma compiute realizzazioni artistiche. ccL'opposition que fait Satie consi te en ùn rétour l\ la simiùicité. O'est, du reste, la seule opposition possible à une époque de· raffinement extrème »; così pensa e scrive J ean C9cteau nel suo pamphlet programmatico (ed è il solo giudizio di quel famosissimo libretto che credo tutti si possa sottoscrivere senza riserve). Soltanto che questo rétoitr à la simplicité non costi– tuisce in fondo che un ritorno alla tradizione francese, una ri-, presa dello spirito di chiarezza che ha sempre dominato nei periodi migliori dell'arte francese e che sempre tornò ad esser invocato come sola salute quandò gli artisti se ne discostavano. L'amore di questa chiarezza congiunto con il connaturato dispregio che il fran. cese sente per l'iperbole, per il gesto melodrammatico, per tutto ciò che è cc fuor di misura)), ha suscitato in ogni tempo discussioni infinite e talora lotte che hanno interessato ed appassionato tutta 1~ nazione; la ccQ.uerelle des Bouffons )) informi, nella quale si gmnse a tal segno da opporre da una parte, e con successo addi. rittura t1itta la musica italiana a tutta la musica francese; la' prima difesa degli spiriti uovatori e riformatori,,dai dilettanti piò raffinati e dai :filosofi, contro i tradizionalisti, - o coloro che credevano di difendere la tradizione, senza saper bene in che cosa s'identificasse, come spesso avviene ai difensori della tradizione - e contro i professionisti. Ed è anche allora un gruppo di scrittori e di :filosofi che scende in lizza pèr la difesa della musica nuova<< O'est au Phi– losophes et aux gens de lettres que la Nation doit, mème sans s'en douter, son goftt devenu depuis peu général pour la bon:ne Musique. O'est à eux, comme Professeurs de leur Nation et de l'Univers, BibliotecaGino Bianco (

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